"La campagna 2018/19 delle brassicaceae terminerà nelle prossime settimane - tra fine marzo e inizio aprile - con le cultivar Aprilia e Talvena. Un'annata piuttosto particolare e altalenante dal punto di vista climatico, caratterizzata da un autunno/inizio inverno abbastanza piovoso e umido, che ha favorito, oltre all'aumento degli attacchi fungini, difficoltà e scalarità di maturazione, incidendo negativamente sui tempi e costi di raccolta". A fare un'analisi della situazione produttiva e commerciale delle brassiche è Arcangelo Latorrata, responsabile di produzione della Ceres Agricola, una realtà imprenditoriale pugliese specializzata nella produzione, lavorazione e commercializzazione di varie referenze ortofrutticole.
"Il ritorno, in quest'ultimo mese, delle temperature sopra la media ha permesso invece un anticipo della maturazione anche di 10 giorni su quelli previsti", continua Latorrata.
Il cavolfiore e il cavolo broccolo romanesco, consumati per lo più allo stato fresco, rappresentano le brassiche più coltivate in Italia, diffuse soprattutto nelle regioni centro-meridionali, quali Campania, Puglia e Sicilia.
"La pianta fornisce le migliori produzioni in zone a clima fresco/umido. Il fattore climatico più importante è la temperatura, sia durante la fase di transizione da vegetativa a riproduttiva sia prima e dopo di essa. Infatti, le temperature superiori a 20 °C, e pure quelle basse, hanno effetti negativi sulla qualità dei corimbi e sulla maturazione degli stessi".
"La scorsa campagna 2017/18, con un calendario produttivo di circa 6 mesi (novembre/aprile), si è conclusa con 1.200.000 pezzi per il cavolfiore e 110.000 pezzi per il romanesco. Per la campagna in corso, si riconfermeranno i volumi dell'anno precedente con stesso periodo di commercializzazione".
"In commercio sono disponibili non solo varietà ottenute da vecchie tipologie locali o per libera impollinazione, ma anche gli ibridi F1. Questi ultimi presentano una maggiore potenzialità produttiva (dal punto di vista quantitativo e qualitativo), una maggiore uniformità morfo-biologica, una maggiore resistenza alle malattie, ma, ovviamente, presentano costi della semente più elevati. Tranne per casi limitati e particolari, la semente ibrida è quella maggiormente impiegata e consigliata".
"Uno degli aspetti importanti nella scelta varietale – continua Latorrata - oltre all'adattabilità alle diverse condizioni pedoclimatiche, è la possibilità di pianificazioni di trapianto e raccolta facilitati, unite ad elevata resa di prodotto di prima qualità, riduzione della manodopera, poco scarto, imballaggio perfetto, ottima presentazione".
"Poiché la maturazione di questi prodotti non avviene contemporaneamente, sono necessarie 3-6 raccolte. Le dimensioni e il peso dei corimbi variano notevolmente a seconda della cultivar. In quelle normalmente impiegate oggi, i corimbi defogliati non superano generalmente 1,5 kg".
"Riguardo la commercializzazione, spediamo il cavolfiore specie nel Nord-Europa in casse di legno, plastica, casse a rendere o cartone, contenenti 6-8 pezzi a seconda delle richieste del cliente. Questo prodotto viene preparato in quattro diversi modi:
- affogliato: sono eliminate solo le foglie grandi più esterne, mentre le altre sono lasciate a protezione del corimbo e appena spuntate nella parte terminale;
- coronato: sono eliminate solo le foglie grandi più esterne, mentre le altre sono tagliate al massimo circa 3 cm al di sopra della testa (la maggiore richiesta arriva dai mercati del nord Europa);
- defogliato: sono eliminate tutte le foglie a eccezione di quelle più interne, giovani, tenere, avvolgenti e coprenti il corimbo (presentazione più frequente per le centrali ortofrutticole)".
Contatti:
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V.le Stazione, sn
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