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Per una fragola piu' gustosa, sostenibile ed etica

Fragole: i dati sulla campagna emersi dall'incontro del gruppo di contatto Italia-Spagna-Francia

Quest'anno, il gruppo di contatto sulla fragola tra Italia-Spagna-Francia si è tenuto in Campania e precisamente presso la Coop Sole di Parete (CE). L'appuntamento si è svolto nelle giornate di giovedì 14 e venerdì 15 marzo. 

L'incontro di venerdì si è aperto con i saluti del direttore della cooperativa, Pietro Ciardiello, neo presidente del Comitato di Prodotto Fragola, il quale ha esordito dicendo: "Abbiamo fatto un buon lavoro negli ultimi anni e siamo pronti a fare sempre meglio; ma si può migliorare solo realizzando prodotti gustosi, di qualità, sostenibili ed etici".

Subito dopo è intervenuto il dirigente Mipaaft Roberto Cherubini: "E' importante ascoltare la filiera in un momento di riforma della Politica agricola comunitaria-PAC. Nella nuova veste, la PAC conferma il sistema OCM-organizzazione comune di mercato per l'ortofrutta; una  conferma che ci permette di crescere. La nuova PAC ha inoltre previsto l'obbligo della destinazione del 5% del piano operativo di ogni singola OP-Organizzazione di produttori, da investirsi in sperimentazione e ricerca. Ci stiamo confrontando con i partner europei per l'eliminazione di tale obbligo, che di fatto danneggerebbe le realtà più piccole. Credo sia fondamentale favorire l'aggregazione tra produttori e la creazione di OP".

Da un'indagine del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara emerge che gli investimenti a fragole in Italia evidenziano una generale crescita nel tempo. Le stime per il 2019 indicano una superficie di 3.796 ettari, l'1% in più rispetto all'anno precedente.

A guidare la classifica della fragolicoltura Italiana, la Basilicata con il 24% delle superfici coltivate e la Campania con il 23%. In particolare, per quanto riguarda l'anno 2019, la Basilicata evidenzia un deciso aumento rispetto alla superficie dell'annata scorsa (+11%), mentre in Campania si registra una lievissima flessione (-1%); la Sicilia è invece in calo di cinque punti percentuali.

Diversa la situazione al Nord Italia: Veneto ed Emilia Romagna sono in flessione; il Piemonte registra un lieve aumento (+1%).

In Basilicata, nonostante si rilevi una contrazione nella percentuale di superficie totale destinata alla varietà Sabrosa Candonga® (dall'81 al 77%), essa continua a identificare la regione.

In Campania, invece, accanto alla cv. Sabrina, a pochi punti percentuali di distacco si sta facendo largo la varietà Melissa. Sabrina è passata da un'incidenza percentuale del 46% durante l'annata 2017/18 al 36%, mentre Melissa dal 21% al 31%.

I consumi domestici di fragola sono in aumento, ciò è testimoniato dall'indice di penetrazione che è passato dal 76% all'83%; è emerso come il mercato della fragola non abbia mai conosciuto crisi.

L'export (10.450 ton nel 2018, con una flessione del 32% rispetto al 2017) è modesto rispetto all'import (35.613 ton nel 2018, in aumento del 10% rispetto al 2017). Le principali destinazioni delle fragole esportate dall'Italia sono, per la UE, Germania (che assorbe in media un 40%), Austria (23%) e, per il Paesi extra-UE) la Svizzera (11%). Sul fronte delle importazioni, la Spagna domina lo scenario degli acquisti italiani all'estero, rappresentando quasi l'80% delle forniture.

L'import italiano di fragole, le origini. Valori espressi in tonnellate. Fonte: elaborazioni CSO su dati ISTAT.

In definitiva, la fragolicoltura in Italia sta crescendo grazie alla spinta del Sud e anche grazie all'innovazione varietale; il suo mercato è in crescita.

Intervenendo alla riunione del gruppo di contatto, quale referente della delegazione spagnola, Rafael Domínguez Guillén, direttore generale Freshuelva, dopo aver presentato i dati della precedente campagna 2017/18, ha detto: "Per la campagna fragola del 2018/19, le superfici coltivate sono aumentate del 3,5%. Quest'anno, purtroppo, il clima non ci è stato favorevole: le forti piogge di ottobre, subito dopo i trapianti, ci hanno fatto perdere 90 ettari di fragole".

Infatti l'associazione degli assicuratori spagnoli operanti nel settore agricolo (Agroseguros) ha quantificato le perdite causate dalle tempeste in oltre 300.000 euro, nell'area colpita.

Le cultivar più diffuse a Huelva (che rappresenta il 65% della produzione fragolicola spagnola) sono Fortuna, che quest'anno ha registrato un incremento del 39% (+2% rispetto alla campagna precedente), Rociera, con una diffusione del 19,3% (+7% rispetto alla campagna precedente) e la cv. club Victory con l'11,8% delle superfici.

Il direttore di Freshuelva ha dichiarato: "A febbraio abbiamo registrato una riduzione in termini di volume del 30%; ma i prezzi sono migliori rispetto allo scorso anno. Prevediamo il picco di produzione a fine marzo".

A sua volta, Xavier Mas, presidente Aop Nationale Fraise e referente della delegazione francese ha illustrato la situazione nel suo Paese: "Dopo una campagna 2017/18 per niente entusiasmante, auspichiamo che questa stagione sia migliore".

Per quanto riguarda la associazione Fraises de France, che riunisce oltre 550 produttori per un volume complessivo di 22mila tonnellate (42% dell'intera produzione francese di fragole), le cultivar maggiormente coltivate sono la Gariguette (43% del totale - picco della campagna atteso per le settimane 14/15 e 16) e altre varietà di fragole rotonde per il 24%.

"Siamo però alla ricerca di una nuova varietà primaverile che ci soddisfi e che sia maggiormente gradita al consumatore. Inoltre quest'anno partecipiamo a due programmi europei di comunicazione, uno rivolto ai bambini (European Fraich'Fantasy) e l'altro agli adulti (Fruit and Vegetables from Europe). Vogliamo realizzare un programma per bambini facilmente fruibile, delle ricette a base di fragole da pubblicare mediante canale youtube per meglio accostare i più giovani alla fragola; mentre per gli adulti creeremo un cortometraggio che verrà condiviso su youtube e su facebook. Inoltre stiamo pensando alla creazione di un dossier periodico per meglio comunicare tutte le novità sulle nostre varietà".

Pietro Ciardiello ha poi svolto la sua relazione, sottolineando: "Dall'analisi di come il consumatore s'interfaccia alla fragola è emersa l'esigenza di dover adeguare sempre più l'offerta alla domanda per soddisfare le esigenze e mitigare i dubbi degli acquirenti. Ci impegniamo a garantire standard qualitativi sempre più elevati, in nome del prodotto made in Italy e in virtù dell'innovazione varietale".

"Puntiamo alla destagionalizzazione della fragola come valore, spiegando che il nostro Sistema Fragola, che si estende da Nord a Sud e che, grazie alla grande varietà pedoclimatica è in grado di offrire fragole quasi tutto l'anno".

"In nome della salubrità del prodotto, contiamo che nei prossimi anni il biologico sarà nettamente in crescita. In tale direzione, stiamo pensando a possibili inerbimenti nelle nostre serre per migliorare le condizioni ambientali della nostra azienda. Vogliamo investire sulla salubrità e sul packgaging a basso impatto".

"E' iinfine giunto il momento di avviare politiche di marchio che mirino a promuovere un prodotto che generi piacere e benessere, che sia etico e sostenibile per l'intera collettività! Stiamo pensando anche a una campagna televisiva per la fragola".

Nel prosieguo dei lavori, Rafael Domínguez Guillén ha aggiunto una riflessione sui Paesi terzi coinvolti nella coltivazione di fragola, dicendo: "Sembra proprio, allo stato attuale, che sia molto meglio venire in Europa da invitato, che non essere europeo! Noi dobbiamo provvedere a creare mercati ed economia e a sostenerli. I nuovi produttori di fragola extraeuropei, invece, entrano in Spagna senza pagare dazi, si appropriano di nostri mercati, utilizzando in produzione prodotti fitosanitari non consentiti in Europa".

"E' troppo facile ottenere la certificazione GlobalGAP, per non parlare di quella ecologica! Sicuramente l'immissione in questo comparto dell'offerta che arriva dai Paesi terzi è frutto della globalizzazione. Io credo che il nostro compito, da buoni produttori quali siamo, sia quello di garantire lo sviluppo del nostro territorio senza abbandonarlo, creando lavoro e avendo cura dell'ambiente. Bisogna accrescere ed insistere per un nostro atteggiamento responsabile. Dobbiamo puntare su tre cose: sostenibilità ambientale, valore nutrizionale e etica".

E' stata Carmela Suriano, Ceo del Club Candonga e in quota Italia Ortofrutta, a chiudere il meeting con una sua riflessione: "Il consumatore non è ancora pienamente soddisfatto della fragola che gli viene proposta, per mancanza di sapidità, consistenza e salubrità. Come si può risolvere? Bisogna ricercare nuove cultivar che soddisfino i consumatori, in modo da adeguare l'offerta alla domanda; e per far questo è fondamentale investire nella sperimentazione. Negli ultimi tempi, la fragola sta diventando una commodity e noi dobbiamo evitare questo svilimento. Il consumatore ha bisogno di strumenti che possano metterlo nella condizione di riconoscere un buon prodotto; sono necessarie campagne di sensibilizzazione. Inoltre, un prodotto tracciato è segno di prodotto etico, sicuro e made in Italy. In definitiva: difendiamo il nostro prodotto, miglioriamolo qualitativamente, promuoviamo la sostenibilità ambientale e rivendichiamo la sua eticità!"