"Attualmente il volume complessivo dell'aglio cinese immagazzinato è di circa 1,5 milioni di ton. Nella Cina del nord, la prossima raccolta di aglio avverrà a maggio 2019 e arriverà sul mercato a giugno. Stimiamo che, per allora, ci saranno ancora stock di aglio vecchio per 800mila tonnellate". A spiegarlo è Christian Kong, della Shandong Jitian Trading Co.
"E' ancora troppo presto per parlare con certezza delle condizioni sul mercato dell'aglio per il 2019, ma possiamo considerare diversi fattori che lo influenzano, tra cui il prezzo che avrà l'aglio nuovo nel 2019 o il volume di produzione in altri paesi".
"Negli ultimi anni, l'andamento del mercato dell'aglio è stato caratterizzato da alti e bassi. Nel 2019, la superficie complessiva dedicata alla piantagione dell'aglio risulta essere inferiore di circa il 25%-30% rispetto al 2018. Ciò induce il settore a ritenere che, nel 2019, il prezzo del nuovo aglio sarà piuttosto alto".
"Molti hanno investito nel settore in previsione di profitti redditizi e ciò ha influenzato la formazione del prezzo per l'aglio nelle scorte, facendola passare da una situazione di declino a una di rapido incremento".
"Questo sviluppo è diventato particolarmente chiaro dopo il Capodanno cinese (celebrato il 5 febbraio 2019), quando il prezzo ha cominciato a crescere, mentre molti commercianti iniziavano a speculare. Il prezzo è aumentato di quasi il 100% fino al 6 marzo, dal punto più basso raggiunto a gennaio. Anche se i commercianti dotati di scorte e quelli che speculavano hanno beneficiato di tale sviluppo, il prezzo più elevato ha fatto però diminuire la domanda da parte dei consumatori".
"Al momento, in molti mercati all'ingrosso di tutta la Cina, il prezzo dell'aglio è più basso di quello della merce stoccata nelle zone di produzione. Molti esportatori hanno smesso di accettare ordini dall'estero, perché temono che un rapido incremento di prezzo risulti in perdite finanziarie per gli intermediari".
"Personalmente ritengo che questo tipo di speculazione porti con se grandi rischi. Gli investitori seguono ciecamente la tendenza, senza essere realmente consapevoli delle conseguenze, o senza avere una reale comprensione del mercato".
"Il prezzo è diminuito leggermente il 7 marzo. Il prezzo dell'aglio stoccato di qualità normale è di circa 744-774 dollari alla tonnellata, vale a dire 74 dollari in meno rispetto alla quotazione di picco. Se un'ulteriore tornata di speculazioni produrrà nuovamente prezzi più alti, allora il volume d'esportazione diminuirà persino ulteriormente. Ciò comporta delle conseguenze estremamente negative per lo sviluppo del settore d'esportazione dell'aglio cinese. Ovviamente, lo sviluppo della prossima stagione d'esportazione dipenderà anche dal volume di produzione di aglio in Argentina, Brasile e Spagna".
"Abbiamo 200 ettari di piantagioni di aglio a Shandong, che gestiamo in cooperazione con gli agricoltori locali. Esportiamo il nostro aglio principalmente nel Sud-est asiatico, in Medio Oriente, in Europa, Canada e Sudafrica. La nuova stagione dell'aglio 2019 ci profilerà opportunità, ma anche rischi. Le opportunità arriveranno dal declino dato dalla superficie dedicata a questa piantagione, il che ne limiterà il volume di fornitura. I rischi, invece, deriveranno dai grandi investimenti e dal prezzo elevato dell'aglio ancora nelle scorte".
Contatto: Christian Kong
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