Ideati e realizzati con l'impiego di alghe, zucchero di canna o frutti di mare, ecco gli imballaggi commestibili che scaturiscono da una ricerca durata un decennio e condotta dalla Prof.ssa Nory Mulyono, capo del dipartimento di tecnologia alimentare presso l'Università cattolica di Atma Jaya, in Indonesia.
La ricercatrice afferma: "Sapevo che potevamo ridurre la quantità di rifiuti di plastica ... Così io e il mio fidanzato iniziammo 10 anni fa, convertendo una stanza della sua casa in un mini laboratorio e iniziando a sviluppare imballaggi biodegradabili".
Arrivati al 2019, Mulyono è diventata co-fondatore e capo ricercatore di Evoware, con sede nella capitale indonesiana di Giacarta, una start-up lanciata nel 2016 e che ha già avuto un successo significativo nella vendita di bicchieri commestibili "Ello Jello", così come di pellicole commestibili per alimenti, involucri commestibili per hamburger e bustine commestibili di caffè e noodle. I prodotti sono inodori, insapori e, soprattutto, soddisfano severi standard di sicurezza alimentare.
Perché le alghe? L'Indonesia è il secondo produttore di alghe al mondo, dopo la Cina, con una produzione in aumento del 30% circa all'anno. Evoware rifornisce delle alghe Eucheuma, che l'Indonesia coltiva in abbondanza.
Eandt.theiet.org ha citato Mulyono dicendo: "Usando questo prodotto possiamo migliorare i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali. "E' anche un alimento salutare, è biologico ed economico - siamo ottimisti sul fatto che sia possibile utilizzarlo su larga scala. La produzione di alghe è anche molto veloce rispetto alle piante terrestri, con un ciclo che richiede solo 45 giorni".