L'inverno è stato avaro di precipitazioni, con una media pari al 50% in meno di pioggia. Gli agricoltori hanno già cominciato a irrigare orticole e frutticole in fioritura. Decisamente non preventivabile ai primi di marzo.
"Per le patate ancora non vi sono problemi - spiega il produttore Massimo Cristiani - perché le semine sono in corso e i terreni sono stati lavorati per tempo. Invece le cipolle a ciclo primaverile risentono della mancanza di acqua nel terreno e l'irrigazione è indispensabile".
Gioele Chiari, tecnico presso il Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale emiliano romagnolo, delinea il punto della situazione. "Il fiume Po è al di sotto del livello medio del periodo. A Bondeno di Ferrara, il livello dell'acqua è a quota 4,31 metri, un livello che in genere si raggiunge in estate".
Dal Po l'acqua viene invasata nel Canale Emiliano Romagnolo (Cer) che giunge fino a Rimini, portando acqua a centinaia di migliaia di ettari in Emilia e in Romagna. "Al momento non abbiamo problemi di prelievo - aggiunge Chiari - in quanto le nostre idrovore prelevano acqua senza problemi fino a quando il Po è al di sopra dei 2,50 metri sul livello del mare".
Un'altra coltura che può risentire della siccità è il pomodoro da industria. Le semine sono in corso e l'irrigazione è obbligatoria considerate la mancanza di pioggia.
"Anche i frutticoltori devono prestare attenzione - conclude Chiari - in questa fase fenologica dell'allegagione. Un buon calibro finale si ottiene partendo bene dalla fioritura con le irrigazioni. Non fornire acqua in questa fase sarebbe negativo per la qualità finale delle drupacee".