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Pomodoro da industria al nord: si gioca sulla pelle degli agricoltori

La situazione è peggiore dello scorso anno: manca ancora l'accordo per il prezzo del pomodoro da industria. Industriali da una parte e Op dall'altra non riescono a trovarlo. Ma quest'anno c'è un nodo in più, in quanto nella zona di Ferrara è stato sottoscritto un pre-accordo che sta creando scompiglio a livello generale

Come linea generale, il contratto con il prezzo di riferimento dovrebbe essere firmato, ogni anno, entro il 28 febbraio: è la data massima per fare in modo che gli agricoltori possano decidere cosa trapiantare, per quale periodo e in che misura.

L'Organizzazione interprofessionale è costituita dagli stessi attori che non stanno trovando l'accordo, per cui il suo ruolo pare quantomeno svuotato della sua importanza, almeno in questa fase.

"Tale ritardo è deleterio per tutta la filiera - afferma un tecnico di una ditta sementiera - perché ogni giorno che passa allunga il periodo della raccolta. C'è il rischio concreto che sia trapiantato molto più tardivo che precoce, con una raccolta concentrata nella seconda metà di agosto".

Il problema è che, se l'andamento meteo sarà piovoso, sul tardivo si rischia di avere più marciumi, più scarto, e quotazioni più basse per gli agricoltori. 

"Lascia davvero senza parole questa situazione - conclude il tecnico - che mette in ansia i produttori e non garantisce la qualità a una filiera che, in Italia, rappresenta un punto di forza dell'alimentare".