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Agrumi: ecco come vengono scongiurati i pericoli fitosanitari

La materia fitosanitaria ha da sempre uno stretto legame con la capacità umana di far circolare le merci tra Paesi diversi, ed è infatti al trasporto di piante da una regione all'altra che bisogna attribuire la diffusione a largo raggio di malattie e parassiti pericolosi per le colture e per l'ambiente naturale

La Sicilia deve porre particolare attenzione ai nuovi parassiti che attaccano gli agrumi, considerato che ha la più grande estensione in Italia (secondo il censimento generale dell'agricoltura 2010 dell'ISTAT circa 93.000 ettari).

E' perciò che, negli ultimi mesi. il Servizio Fitosanitario Regionale (SFR) ha ulteriormente stretto la morsa nei controlli alle frontiere e intensificato la vigilanza del proprio territorio.

Ovviamente non sono soltanto gli agrumi a essere soggetti a malattie introdotte da altre parti del mondo, ma ci limitiamo (per il momento) alla trattazione di questo comparto, in quanto è uno tra i più significativi per l'economia dell'Isola.

A spiegare come opera il SFR in Sicilia è Filadelfo Conti, dell'Osservatorio per le malattie delle piante di Acireale, un Ufficio territoriale del Dipartimento Regionale dell'Agricoltura.

"Il Servizio Fitosanitario Regionale è più noto per il cosiddetto servizio di quarantena presso i punti di entrata comunitari (dogane) - spiega Conti - ubicati su tutto il territorio regionale (porti e aeroporti di Palermo e Catania, porti di Pozzallo, Trapani e Augusta -ndr) ma svolge una serie di importanti attività che rafforzano e completano l'opera di prevenzione alle frontiere. Tali attività riguardano lo studio delle strategie di difesa dai parassiti, attraverso l'uso dei mezzi chimici a basso impatto ambientale e quelli biologici, e la relativa formazione degli operatori, nonché la predisposizione e l'attuazione della vigilanza e controllo fitosanitario del territorio regionale, in base alle linee indicate dall'Unione Europea attraverso il Ministero competente".

"Per quanto riguarda gli agrumi - continua l'esperto - il SFR è particolarmente attivo e impegnato nella prevenzione dell'introduzione di nuovi organismi nocivi che potrebbero danneggiare la coltura. Penso in particolare al Huanglongbing (HLB o citrus greening) e ai suoi vettori. HLB è molto pericoloso e potrebbe danneggiare gravemente l'agrumicoltura, perché si tratta di una malattia batterica che, fino ad oggi, non ha cura. Tale batteriosi, fortunatamente, per ora non è presente nel bacino del Mediterraneo, come non lo è il suo vettore più efficiente, la Diaphorina citri. In alcuni Paesi dell'Unione Europea è però stato riscontrato un altro insetto vettore dell'organismo, cioè la psilla Trioza erytreae. I Paesi in cui quest'ultimo insetto è già stato rilevato sono Spagna e Portogallo, per noi osservati speciali su questa problematica".

"Considerato che nell'Unione europea è vietato l'ingresso di piante e di qualsiasi materiale di moltiplicazione di agrumi - sottolinea Conti - si tratta di vigilare spesso anche sulle introduzioni irregolari di tali vegetali che possono essere anche importati tramite i bagagli a seguito di persone oppure attraverso merci provenienti da Paesi extraeuropei. Pertanto, stiamo particolarmente attenti ai passeggeri che, non conoscendo la normativa fitosanitaria, potrebbero trasportare, e quindi introdurre accidentalmente, merce contenente potenzialmente vettori di organismi nocivi per l'habitat siciliano ed europeo tutto".

Di recente sono state effettuate delle intercettazioni sia di Murraya che di altre piante o frutti potenzialmente serbatoi di malattie e insetti vettori. In questi casi le merci vengono immediatamente bloccate e distrutte per impedirne l'introduzione nel territorio nazionale.

"In Spagna - conclude il funzionario - è presente anche un afide (Toxoptera citricida) che è vettore di CTV- il virus della tristeza degli agrumi. Anche qui siamo in presenza di un insetto che da noi non è presente, ma che - ancora una volta - rappresenta una potenziale minaccia per la nostra agrumicoltura. Rimaniamo sempre vigili su questo fronte perché a essere a rischio è un'intera economia, che non facciamo fatica a definire di interesse nazionale ed europeo".