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Il commento di un operatore del settore ortofrutticolo

Con l'E45 chiusa perdiamo soldi ogni giorno

Da oltre un mese la superstrada E45 è interrotta fra Toscana e Romagna a causa del degrado del viadotto Puleto. La scorsa settimana il ministro Danilo Toninelli ha assicurato che entro il 15 marzo 2019 l'arteria sarà nuovamente percorribile anche dal traffico pesante, mentre da pochi giorni è stata riaperta alle automobili (cfr. FreshPlaza del 18/02/2019). 

Il viadotto del Puleto, fra le province di Forlì-Cesena e Arezzo, è stato riaperto alle sole auto, per una sola corsia per senso di marcia e con il limite dei 40 km/h

"Ben vengano le rassicurazioni del ministro - dice il responsabile vendite di un'azienda di commercializzazione di ortofrutticoli dell'Emilia Romagna - ma occorre che i lavori di messa in sicurezza siano davvero celeri. Ogni giorno noi perdiamo soldi in un settore, come si sa, che non sta attraversando un momento florido. Per consegnare a Perugia oppure a Roma dobbiamo far partire i Tir 2 ore prima e questi devono percorrere almeno un centinaio di chilometri in più. Sono costi aggiuntivi".

Riunione fra i sindaci delle zone interessate dall'E45 con gli operatori economici

Costi che nessuno paga, se non l'impresa. La Gdo non copre questo tipo di aggravio in più e vuole comunque le consegne puntuali. La situazione del viadotto del Puleto, passata quasi inosservata ai mass media nazionali, ha messo in luce la fragilità delle infrastrutture italiane. 

"Vogliamo credere alle parole del ministro - dice il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini - e occorre che l'Anas intervenga al più presto e nei tempi prestabiliti. La situazione economica di due vallate, quella dell'alto Tevere e quella del Savio, dipende dalla superstrada. Oltre alle aziende ortofrutticole, a risentirne è tutto il tessuto sociale ed economico del territorio".