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Dopo la protesta sarda, a Taranto si regalano le Clementine IGP

Si è svolta lo scorso martedì, 19 febbraio 2019, nei pressi del tribunale di Taranto, una manifestazione priva di tensioni, organizzata dal Tavolo verde Puglia e Basilicata, che prevedeva la consegna gratuita di cestini da 1kg di clementine (in reti) a tutti i passanti, cittadini e professionisti che si trovavano presso il foro tarantino.

Decine di agricoltori del luogo si sono incontrati davanti al Palazzo della Giustizia per lamentare il perdurare della grave crisi dei prezzi di vendita dei prodotti ortofrutticoli, specie per il comparto agrumicolo.

Per l'occasione, FreshPlaza ha raggiunto Paolo Rubino, coordinatore del Tavolo Verde, il quale ci ha riferito: "Abbiamo consegnato gratuitamente circa 1,2 tonnellate di clementine a marchio IGP. Preferiamo regalare il cibo piuttosto che buttarlo in strada, come da giorni stanno facendo i nostri amici sardi. L'intento della manifestazione è stato quello di segnalare il perdurare di una crisi non più momentanea".

"Partendo proprio dagli agrumi, chiediamo alle istituzioni regionali di intervenire, con un'azione simile a quella a sostegno dei pastori sardi, cercando di promuovere un incontro con tutti i governatori del Mezzogiorno, per far partire dalla Puglia una seconda ipotesi di riforma agraria che garantisca un giusto reddito a chi coltiva la terra".

Malgrado l'indicazione geografica protetta delle Clementine IGP, concessa a 8 comuni della provincia, la campagna 2018/19 è stata caratterizzata da un andamento decisamente negativo, che sta registrando prezzi di vendita tra i 0,08 e 0,10cent/kg (a fronte dei 0,30cent/kg di costo di produzione).

"La questione non è soltanto economica, ambientale e culturale, ma anche di ordine pubblico", continua Rubino, il quale aggiunge: "Quando l'agricoltore in crisi decide di chiudere la sua azienda, spesso subentra uno sfruttatore della terra e dei suoi lavoratori, lasciando campo libero al malaffare".

"Negli ultimi 10 anni, in Italia sono state chiuse oltre 320mila aziende. E' un dato preoccupante, specie se si considera che sono le piccole e medie aziende le vere produttrici del cibo. E' ora che il Governo si riappropri della politica agricola".