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Produzioni ortofrutticole, Malta guarda alla Sicilia con grande interesse

Interessante incontro, quello svoltosi qualche giorno fa presso l'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Ragusa, operante in uno dei territori più densamente coltivati dell'orticoltura italiana, che ha ricevuto una delegazione dalla vicinissima Malta. Al centro dell'evento, dal tema "Opportunità di formazione di lavoro per l'agronomo nella realtà' maltese", sono stati posti futuri rapporti di collaborazione tra le Autorità maltesi e gli agronomi siciliani.

Da sx.: James Calleya (Rettore MCAST Università' Campus di Malta), Roberto Garaffa (Sia Imprese), Fredrick Schembri (Presidente MCAST Università' Campus di Malta), Stephen Vella (General Manager)

L'agricoltura maltese, secondo quanto riferito dai vertici della MCAST Università' Campus di Malta, negli ultimi anni ha subito una battuta d'arresto perché i corsi di studi in agraria non sono stati ricercati tra la popolazione studentesca. All'origine della mancata scelta dei giovani maltesi per questi indirizzi vi sarebbe un retaggio culturale negativo in proposito, oltre al fatto di non far intravedere sbocchi lavorativi di prestigio in questo settore. Inoltre, le aeree interne, spesso collinari, sono scarsamente interessate da impianti agricoli che, laddove presenti, sono a livello abbastanza rudimentale, ben lontani dalle coltivazioni intensive in serra, così come sono conosciuti in Italia.

Ma Malta, con i suoi 400mila abitanti d'inverno e con oltre il doppio in estate, nell'ultimo anno è cresciuta del 6,4 %, con una tendenza positiva che da anni non conosce crisi. Diversamente, non è quasi cresciuta l'agricoltura che ora manca di addetti specializzati ad alto profilo professionale. Da qui la missione che si propone di far conoscere ai nostri professionisti la realtà agricola e specialmente quella ortofrutticola siciliana. 

Francesco Celestre, presidente Ordine Agronomi di Ragusa

L'Isola dei Cavalieri, del resto, è costretta a importare quasi tutti i prodotti agroalimentari e riuscire a coprire almeno in parte il proprio fabbisogno le consentirebbe di essere meno dipendente dagli Stati esportatori che stanno al di qua e al di là delle sponde del Mediterraneo.

Tra l'entusiasmo generale degli intervenuti, il secondo step adesso prevede uno scambio fitto di informazioni tra MCAST Università Campus di Malta che invierà i propri collaboratori perché possano, con l'aiuto degli agronomi siciliani, definire le reali necessità della produzione ortofrutticola dello Stato maltese. Sono previsti anche corsi di lingua inglese per gli agronomi italiani che intendano aderire al progetto. Successivamente, è prevista una visita degli agronomi italiani a Malta per rendersi conto sul campo dello stato della locale ortofrutticoltura e non solo.

Nel corso dei lavori sono emersi interessanti spunti anche per quanto attiene la commercializzazione di prodotti ortofrutticoli siciliani, che saranno sviluppati in altra sede.

Sopra: uno dei tanti momenti di confronto e degli interventi dal pubblico di agronomi che si è mostrato molto interessato alle opportunità che sono emerse nel corso dei lavori

Le premesse sono promettenti e finalizzate a una collaborazione che da una parte faccia elevare il livello tecnico-agronomico dell'orticoltura maltese e, dall'altra, possa vedere impegnati non solo i professionisti siciliani ma anche nuovi scambi commerciali nel settore ortofrutticolo tra le due isole.

Le superfici attualmente impegnate nella coltivazione di referenze ortofrutticole variano da 100 a 200 ettari e sono nettamente insufficienti rispetto al potenziale di Malta. La sfida sarà quella di individuare, nell'entroterra maltese, terreni adatti all'impianto di strutture serricole, altamente tecnologiche al fine di realizzare produzioni in fuori suolo per razionalizzare le risorse, quella idrica in primis a causa della ridotta disponibilità.