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I motivi sono: troppe divisioni, poca decisione e meno disperazione

In ortofrutta e' difficile protestare come fanno gli allevatori

"Protestare platealmente per la crisi delle pesche, così come stanno facendo i pastori sardi? Perché no, ma difficilmente ci si riuscirebbe". Così si esprime Fabiano Mazzotti, produttore e coordinatore del Gruppo trasversale agricoltori, interpellato sul tema del mercato delle pesche, che troppo spesso non remunera abbastanza i frutticoltori.

11 agosto 2005, protesta dei Trasversali al di fuori di un ipermercato (foto archivio C. Riciputi)

"Ogni due o tre anni il settore peschicolo va in crisi - afferma Mazzotti - e le liquidazioni non arrivano a 25 centesimi il chilogrammo. Una situazione grave quanto quella degli allevatori della Sardegna. In passato avevamo lanciato l'idea di fare qualcosa di plateale, ma poi tutto è naufragato".

Questo perché "noi produttori di frutta siamo molto più divisi, siamo meno decisi e forse meno disperati rispetto agli allevatori della Sardegna. Quando decidemmo di optare per una protesta forte, in un modo o nell'altro rimanemmo divisi e qualcuno ci ripensò. Non siamo uniti, noi produttori frutticoli speriamo che la protesta la facciano sempre gli altri, per poi conferire ugualmente la nostra frutta e racimolare qualche centesimo".

11 agosto 2005, Fabiano Mazzotti spiega ai consumatori la differenza di prezzo fra quanto incassa un produttore e il costo al dettaglio (foto archivio C. Riciputi) 

I Trasversali sono un gruppo eterogeneo di produttori frutticoli, nato ufficialmente nella provincia di Ravenna nel 2004 alla luce di una crisi dei prezzi, che poi si è ripetuta a intervalli sempre più regolari e ravvicinati. "Non è cambiato nulla dal 2004. I nostri vertici, coloro che detengono il prodotto, sono sempre divisi e non hanno costruito nulla di unitario. Le uniche realtà commerciali di marchio sono estere, come ad esempio Pink Lady o Zespri. Per unire gli italiani servono gli stranieri: è sempre stato così nel corso della storia, anche di quella frutticola come ben dimostrano i fatti".

Mazzotti da anni va dicendo che servono non tanto fusioni fra le strutture, ma strategie commerciali unitarie, così come affermato anche da Francesco Donati, coordinatore ortofrutta di Confagricoltura (cfr. FreshPlaza del 28/03/2017).