L'Associazione valenciana degli agricoltori (Ava-Asaja) ha distribuito gratuitamente giovedì scorso circa 4 tonnellate di arance nel centro di Valencia per denunciare "l'assenza di gestione" e "l'inefficienza di tutti i politici" di fronte alla crisi degli agrumi, così da far emergere la "scarsità" e "la dura realtà" del settore provocata dallo "squilibrio tra i prezzi che riceve l'agricoltore e quelli che il consumatore paga".
Così ha spiegato il vicepresidente dell'organizzazione agraria Bernardo Ferre, durante la protesta cui ha partecipato anche il presidente di Ava-Asaja, Cristòbal Aguado. I membri dell'associazione hanno regalato circa 4 tonnellate di arance nei pressi di Piazza del Toro ed insieme alla frutta hanno distribuito anche volantini per diffondere il loro messaggio di protesta.
In questi flyer hanno spiegato che gli agricoltori vendono un chilo di arance a 10 centesimi, anche se costa 20 centesimi produrlo. "Ci sono molti ettari di agrumi abbandonati nella comunità valenciana. In questa stagione, con ogni probabilità, si registrerà l'abbandono di migliaia di ettari in più".
Aguado in una dichiarazione ai media ha richiesto "modifiche e impegni" e che le istituzioni spagnole e comunitarie "si rendano conto che gli accordi internazionali non sono equilibrati" e che "stanno danneggiando il settore". "La filiera alimentare permette abusi a danno del consumatore e dei produttori, e questo deve cambiare. Perciò chiediamo dialoghi e negoziazioni e, naturalmente, azioni con finanziamenti economici sufficienti a stabilizzare il mercato".
Ava e "tutto il gruppo nazionale" di Asaja distribuiranno ancora arance martedì 19 febbraio a Madrid, di fronte al dipartimento dell'Unione europea nella capitale.