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Le anomalie di un mercato che scardina le leggi della domanda e dell'offerta

"Una crisi che scardina le leggi di mercato e il rapporto tra domanda e offerta, con una deregolamentazione generale impressionante nel commercio delle commodity. Il paradosso di fondo è che, nonostante l'attuale campagna commerciale prometta poco prodotto, i prezzi continuano a subire un'inspiegabile flessione". Così a FreshPlaza Salvatore Imbesi, direttore della siciliana Ortogel, nell'analizzare le condizioni commerciali degli agrumi siciliani. .

Salvatore Imbesi presso lo stand Sicilia al Fruit Logistica di Berlino.

"Un'attenta analisi mi porta ancora una volta a riprendere il concetto di filiera, in questo caso funzionale per determinare le modalità di formazione dei prezzi e delle strutture dei mercati originati dalle diverse tappe in cui si fraziona il processo di utilizzazione di un prodotto agricolo".

"Se i pregiati frutti siciliani oggi vengono pagati a prezzi irrisori (cioè inferiori ai costi di produzione), se l'importazione aumenta, se le aziende che acquistano semilavorati da finalizzare alla produzione di prodotti per la Gdo dettano le regole strozzando i produttori, e se alla base si scoprono lavoro nero e piccole aziende in crisi, la colpa è insita nella strutturazione di un sistema che risulta insostenibile".

"Tali condizioni determinano infatti una mancanza di risorse che inevitabilmente spinge le aziende che commercializzano agrumi o a uscire dal mercato o al caporalato come unico strumento per poter ridurre i costi e rimanere nel mercato. Bisogna quindi riflettere sulle cause che costringono allo sfruttamento della manodopera e che sono da ricercare nell'attuale struttura del sistema e non certamente a carico delle aziende di produzione, costrette a subirne le conseguenze". Vedi anche articolo correlato.

"Come già avevo annunciato a inizio campagna commerciale, rilevavo un calo delle produzioni agrumicole caratterizzato dal clima sfavorevole in primavera. A eccezione delle produzioni di arancia Bionda, Limone e Pompelmo Rosa, in linea con i volumi produttivi della stagione precedente, la campagna agrumicola siciliana 2018 - per il prodotto destinato all'industria - si preannunciava con un calo della produzione stimato intorno al 20%- 30%. Perlomeno per la produzione di Arancia Rossa, Mandarino e Pompelmo bianco".

 

"Oggi il paradosso - precisa Imbesi - è che assistiamo anche al ribaltamento delle regole della microeconomia, quindi del rapporto tra domanda/offerta e dell'equilibrio di mercato. Ciò a causa della mancanza di una logica interna che colpisce in primis l'anello debole della catena. Cioè le aziende che commercializzano gli agrumi e forniscono il prodotto alle industrie di trasformazione per la produzione di semilavorati destinati alla Gdo e, a seguire, tutti gli attori della filiera".

Gli interrogativi sono: perché le aziende di commercializzazione sono costrette a vendere il prodotto al di sotto dei costi produzione? E, soprattutto, perché i prezzi flettono in concomitanza di carenza di prodotto?

"Le attuali dinamiche di mercato, a mio parere, hanno l'obiettivo di mettere in ginocchio un'intera filiera che ha totalmente perso alcun potere contrattuale e che fa navigare nel buio - nella totale incertezza di negoziazione - sia la parte agricola sia quella industriale. Tutto ciò è funzionale alla guerra dei prezzi, a un circolo vizioso con effetto a cascata, dove la parte debole è sempre la produzione insieme alle aziende di trasformazione che forniscono semilavorati".

"In entrambi i casi, i prodotti destinati alla Gdo vedono le parti costrette a sottostare alle regole della distribuzione, pur di vendere il prodotto. Ulteriore aggravante è che i compratori di semilavorato - che successivamente confezionano i succhi - acquistano prodotto di origine dichiarata italiana che, invece, spesso è di diversa origine, a causa dell'assenza di un sistema che certifichi i quantitativi di agrumi prodotti avviati alla trasformazione e i relativi derivati ottenuti e commercializzati". Vedi articolo correlato.

Linee di lavorazione della siciliana Ortogel Spa.

Salvatore Imbesi: "Tutti gli attori sono solo ingranaggi al servizio di un sistema economico predatorio, al tempo stesso sfruttati e sfruttatori, senza la forza o la volontà per sottrarsi alla logica di questo sistema, che non permette né aggregazione né filiera. Le leve che muovono il mercato giocano sul grande potere che hanno acquisito negli ultimi anni le insegne dei supermercati, diventate il principale canale degli acquisti alimentari, e sulla frammentazione e lo scarso potere contrattuale degli altri attori della filiera. L'obiettivo delle aziende che acquistano semilavorati per la Gdo è far lavorare in perdita, rifarsi sulle aziende di trasformazione, pagare il meno possibile la materia prima e mettere in ginocchio l'agricoltura!"

"In sintesi – conclude Imbesi – tale sistema punta da una parte alla riduzione dei prezzi e dall'altra pretende la sostenibilità della filiera e quindi il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell'etica produttiva, senza menzionare, per esempio, i costi necessari per l'adeguamento degli impianti di produzione e quelli di trasformazione. Questo è un tiro alla corda ingiustificabile e incomprensibile, dove le aziende che acquistano il prodotto ricercano il prezzo minore e allo stesso tempo impongono controlli accurati e pretendono il rispetto delle norme".

 

Contatti: 
Ortogel Spa

C.da Balchino - Zona Industriale
95039 Caltagirone (CT) Italy
Tel.: +39 0933 1902800
Cell.: +39 348 5903216
Email: info@ortogel.com
Web: 
www.ortogel.com

NOTA BENE: La presente intervista è stata concessa anteriormente agli ultimi sviluppi giudiziari che hanno interessato l'intervistato.