"Per far fronte ad alcune patologie dovute alla carenza di alcuni micronutrienti, abbiamo esaminato la concentrazione di flavonoidi e di carotenoidi bioattivi in quindici spezie provenienti dalle regioni dell'India meridionale e due specie di noci, utilizzando la cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) - riferiscono i ricercatori dell'Università Agraria di Kerala - Le 15 specie di spezie valutate erano: cumino, senape, chiodi di garofano, fieno greco, cardamomo, curcuma, pepe nero, tamarindo, peperoncino rosso, cannella, foglia di curry, coriandolo, aglio e zenzero e due campioni di noci, anacardi e mandorle, che sono stati acquistati presso supermercati locali a Thanjavur (Tamil Nadu, India) durante il 2017".
Dalle analisi è emerso che tra i quattro flavonoidi principali, la catechina è risultata la concentrazione più alta in tutte le spezie e noci e variava tra 97,1 e 1745,4 µg/g. La maggiore concentrazione di quercetina è risultata nella cannella, seguita da aglio e cumino e variava da 0,4 a 65 μg/g in altre spezie e noci; mentre la concentrazione di luteina variava da 0,1 a 102,8 μg/g. Tra le spezie e le noci studiate, la concentrazione di β-carotene più alta è stata determinata nelle foglie di coriandolo (74,7 μg/g), seguito dal peperoncino rosso (12,5 μg/g) e dalle foglie di curry (8,5 μg/g).
"Questa ricerca mostra che il consumo di spezie e noci provenienti dall'India del sud potrebbe sostanzialmente portare beneficio ai consumatori che vivono in regioni in cui le popolazioni hanno problemi legati alla carenza di vitamina A e altri micronutrienti", concludono i ricercatori.
Fonte: Kaliyaperumal Ashokkumar, Arjun Pandiyan, Muthusamy Murugan, M.K. Dhanya, Thiravidamani Sathyan, Paramasivam Sivakumar, Surya Raj, Thomas D. Warkentin, 'Profiling bioactive flavonoids and carotenoids in select south Indian spices and nuts', 2019, Natural Product Research.