Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La Commissione europea prevede un leggero rallentamento della produzione e del consumo di pomodoro fresco

La Commissione europea prevede un calo della produzione di pomodori freschi nell'Ue. Nel 2018, il volume totale è stato di 6,9 milioni di tonnellate, una cifra che dovrebbe scendere a 6,7 milioni di ton entro il 2030, secondo il rapporto sulle prospettive agricole dell'UE, dal 2018 al 2030. Questo documento indica anche che il consumo interno sta flettendo dagli attuali 14,5 kg a persona a 13,6 kg.

Nonostante il leggero calo della produzione, la Commissione prevede un aumento della resa media "grazie all'installazione di luce artificiale nelle serre e all'estensione della stagione nei principali Paesi produttori". La tradizionale stagione estiva dei Paesi del nord è stata ampliata e quella invernale dei Paesi del sud è stata allungata all'estate.

Negli ultimi dieci anni, le esportazioni comunitarie di pomodori freschi sono diminuite dello 0,3% ogni anno, principalmente a seguito dell'introduzione dell'embargo russo del 2014. Tuttavia si prevede che le esportazioni aumenteranno fino a 200mila ton, entro il 2030, l'1,6% in più rispetto alla media degli ultimi cinque anni.

Inoltre, la Commissione prevede che le importazioni di pomodori, in particolare dal Marocco e dalla Turchia, continueranno a crescere. La crescita prevista è dello 0,4% all'anno fino al 2030, considerando la capacità di questi Paesi di aumentare le loro produzioni.

Secondo Fepex, questa è una stima piuttosto prudente, considerando l'enorme differenza nelle normative in materia di requisiti lavorativi e fitosanitari tra l'Ue e questi due Paesi. Il rapporto non tratta le conseguenze che la crescita delle importazioni da questi Paesi terzi potrebbe avere per gli Stati membri meridionali dell'Ue, a causa della sovrapposizione dei periodi di coltivazione.

Per quanto riguarda la Brexit, la Commissione stima che il Regno Unito rappresenti lo 0,5% della produzione totale di pomodori dell'Ue. Il Paese è un importatore netto del prodotto. Il Regno Unito è il mercato più importante per le esportazioni di pomodori dell'UE, pari al 72% del totale. I maggiori fornitori del Regno Unito sono i Paesi Bassi e la Spagna, che hanno rappresentato l'85% delle esportazioni totali dell'Ue-27, nella stagione 2017/18. Le esportazioni di pomodori dal Regno Unito verso l'Ue sono limitate, e principalmente destinate all'Irlanda.

Fonte: fepex.es

Data di pubblicazione: