Un grossista di un mercato all'ingrosso del nord Italia afferma che, la scorsa settimana, ha venduto dei pomodori di tipologia ciliegino a 2,90 euro/kg. "Quel giorno, li ho venduti allo stesso prezzo sia a dei negozianti, sia a una catena di supermercati. Al suo banco vendita, però, il supermercato li ha esposti a 1,90 euro/kg. Questo, secondo me, è un male per tutti".
Il grossista premette che ciascuno, ovviamente, può fare quel che vuole con la verdura acquistata regolarmente; tuttavia, simili promozioni sottocosto creano danni indiretti.
"Prima di tutto, il consumatore ha la percezione che il prodotto valga poco - afferma il grossista - Proporre della merce addirittura a un euro al di sotto del prezzo pagato significa essere fuori da qualsiasi regola di mercato. Il consumatore percepisce che il prezzo giusto sia quello più basso, perché a lui conviene; ma questo non è vero, perché per remunerare la filiera, il prezzo finale non può essere al di sotto del costo di produzione".
"In secondo luogo, veniamo danneggiati anche noi grossisti. L'anomalia mi è stata segnalata proprio da uno di quei negozianti che avevano acquistato i ciliegini da me. Quando il dettagliante si è recato presso i canali della Gdo della sua città per vedere la situazione, e ha capito - grazie alla tracciabilità - che si trattava dello stesso prodotto, ci è rimasto male. Non ha voluto credere che 2,90 euro/kg fosse il prezzo di vendita uguale per tutti, quel giorno. Ha pensato che lo avessi ingannato, facendogli pagare di più e favorendo i supermercati. Non è così - conclude il grossista - ma vallo a spiegare alla gente. Se abituiamo le persone a pagare sempre meno per frutta e verdura, firmiamo la nostra condanna".