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Campagna uva 2018: ecco cosa non e' andato

"Bilancio poco entusiasmante, prezzi complessivamente bassi, condizioni climatiche insolite e qualità del prodotto lievemente al di sotto dei soliti standard qualitativi. Sono questi i principali fattori che hanno inciso negativamente sulla campagna appena trascorsa dell'uva da tavola". Lo spiega a FreshPlaza Vittorio Filì, presidente dell'Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura (ARPTRA).

"L'annata, caratterizzata da un clima sfavorevole, ha influito sui costi per le operazioni di raccolta, facendo rimanere invariati i prezzi di vendita. Infatti, molti produttori, specie per la varietà tardive, hanno dovuto fronteggiare il problema del marciume degli acini con una serie di interventi di pulizia e selezione dei grappoli, al fine di portare sulle tavole degli Italiani (e non) prodotti di alta qualità".

"Il cambiamento climatico costituisce, per tutte le colture, una problematica che sarà sempre più frequente. L'eccessivo caldo/freddo, le frequenti piogge/grandine o la troppa siccità sono fattori estremi che stanno ricorrendo in maniera significativa e non più in modo accidentale. Soprattutto le uve a ciclo lungo, nonostante le coperture, potranno andare incontro a problematiche fisiologiche e fitosanitarie (marciumi) di difficile controllo. Sono variabili inaspettate, che sconvolgono le strategie e che non hanno soluzione, come invece le problematiche fitosanitarie".

"I tecnici che svolgono la consulenza sui territori di Bari, BAT (Barletta-Andria-Trani) e Taranto - un'area di coltivazione di circa 35.000 ettari - riescono a portare a raccolta le uve, con strategie di difesa sostenibile, rimanendo in linea con le norme eco-sostenibili della Regione Puglia. L'uva pugliese è mediamente eccellente, gustosa, con un giusto equilibrio zuccheri/acidità e pochi residui. Al momento non preoccupa tanto la gestione fitosanitaria, quanto la gestione fisiologica della coltura di fronte a eventi imprevisti, che i tecnici non possono ovviamente arginare".

"Il consumo di uva da tavola andrebbe supportato dai supermercati attraverso un maggiore impegno nella presentazione e nel packaging del prodotto, evitando di inserire informazioni fin troppo generiche e scontate (uva rossa/ uva bianca). In generale, il consumatore è confuso di fronte a presentazioni che sviliscono il grande lavoro fatto in campo. Le tendenze nella scelta dei consumatori, così come avvenuto su altre colture, vanno verso grappoli di medio-piccola dimensione, rispetto a grappoli di grande dimensione con acini di grosso calibro".

Per maggiori informazioni: 
Associazione Regionale Pugliese dei Tecnici e Ricercatori in Agricoltura
Email: arptra.puglia@libero.it
Web: arptra.it