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Per il nocciolo grande crescita all'estero, meno in Italia

Il nocciolo sta conoscendo un grande sviluppo all'estero, mentre in Italia i progetti di investimento su questa coltura stentano a decollare. La conferma arriva dalla Battistini Vivai che produce (tramite la tecnica vivaistica della micropropagazione) e commercializza circa un milione e mezzo di piante di nocciolo l'anno. Il 70% del totale è rappresentato dalla varietà Tonda di Giffoni, mentre il restante 30% è ripartito fra altre varietà come Tonda Romana, Tonda Gentile delle Langhe, Barcelona, Segorbe, Mortarella, Nocchione.

"Negli ultimi 5-6 anni, la richiesta di piante di nocciolo è molto aumentata - spiegano Sandra Laghi e Romano Roncasaglia - e noi ci siamo fatti trovare pronti in quanto è da una decina di anni che abbiamo perfezionato la tecnica di moltiplicazione e produzione delle piante. Possiamo dire che, per questa tipologia, il settore vivaistico ha anticipato le esigenze di mercato. Oggi gran parte del fatturato viene dall'estero, mentre in Italia l'interesse è presente, ma si concretizza più lentamente".

Di certo nei Paesi dell'Est vi sono superfici tali che la coltura diventa sostenibile dal punto di vista economico. Si parla di aziende da 100 ettari di superficie minima, con investimenti notevoli. In una realtà come quella italiana occorre pensare ad almeno una ventina di ettari, meglio ancora se più aziende adiacenti collaborassero per raggiungere superfici coltivate più ampie.

"Coltivata fino a qualche decennio fa solamente in zone vocate - continua Sandra Laghi - richiede la massima professionalità e una gestione accorta. Tutto parte dal vivaio e le nostre piante sono moltiplicate per via meristematica. Il processo di Certificazione adottato recentemente anche per nocciolo, così come per altre specie (portinnesti per drupacee, melo, pero, kiwi, fragola, olivo) garantisce la più alta qualità del materiale vivaistico, sia a livello genetico (corrispondenza della varietà mediante analisi del DNA) che sanitario (esente da microrganismi e virus)".

Grazie a tutti questi controlli, operati in un processo di filiera, è stato possibile arrivare alla Certificazione con rilascio di un "cartellino blu" che permette, con regole e processi precisi, di tracciare il percorso del materiale vivaistico. Intervengono in questa filiera di certificazione vari enti pubblici e privati: Ministero delle Politiche Agrarie e Forestali, Servizi Fitosanitari Regionali, Centri di Conservazione Piante Madri (come il CAV di Tebano, Faenza) CIVI Italia (Consorzio interprofessionale Vivaisti) e Vivaisti.

Le piante di nocciolo per la messa a dimora in campo possono essere richieste in vaso o come astone. Quelle in vaso sono più gestibili, specie in realtà come quelle dell'est Europa o asiatiche, caratterizzate da un inverno più lungo e rigido. "Le piante in vaso da noi prodotte sono alte mediamente i 40-60 cm e con calibro di 7-9 millimetri. Gli astoni invece sono alti circa 60-80 centimetri, hanno un diametro di circa 10 mm e una volta tolte dal vivaio a radice nuda sono pronti immediatamente per la messa a dimora".

"Grazie alla massiccia informazione sui benefici della frutta secca - concludono i due referenti della Battistini Vivai - e per via delle esigenze delle industrie dolciarie, la richiesta di nocciole continua a crescere. E' importante quindi evitare qualsiasi improvvisazione e rivolgersi a dei professionisti in ogni anello della filiera".

Contatti:
Battistini Vivai
Via Ravennate 1500
47522 Cesena
Tel: 0547/380545
Email: batvivai@battistinivivai.com
Web: www.battistinivivai.com