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A cura dell'agronomo Fabrizio Calamia

Farsi notare per farsi scegliere: il ruolo delle certificazioni

E' sotto gli occhi di tutti il valore e l'importanza che viene oggi attribuita ai termini della "sicurezza alimentare", "tracciabilità", "sostenibilità", "igiene alimentare" e "sistemi di autocontrollo aziendali", "responsabilità sociale", accanto alla salvaguardia delle produzioni agricole e dell'ambiente.

Tutti aspetti che sono da sempre stati inclusi in un concetto più ampio di "qualità" del prodotto. La Grande Distribuzione Organizzata e il mercato in genere, chiedono oggi garanzie in tal senso al produttore, piccolo o grande che sia, e spesso prima ancora di conoscerlo realmente; prima che il prodotto giunga sulla tavola del consumatore finale è ormai necessario avere la capacità di dimostrare quali sono state le condizioni operative in cui è stato realizzato.

A questo primo doveroso ostacolo da superare, da parte di tutti quelli che vogliono dignitosamente restare nel mercato ortofrutticolo, in questi ultimi due-tre anni si sono aggiunte anche altre barriere improvvise da affrontare, che riguardano le anomali condizioni climatiche che hanno esasperato in particolare talune realtà produttive siciliane, provocando significative riduzioni nelle rese per ettaro e dei volumi commercializzati (come ad esempio è stato nel caso degli agrumi, dell'uva da tavola, ecc.). Con le anomalie del clima occorrerà imparare a convivere anche per i prossimi anni, trovando magari con inventiva valide soluzioni di contenimento.

Una sfida ulteriore la ritroviamo, è risaputo, nella concorrenza del mercato estero; occorre cioè tener in conto che le nostre aziende hanno costi di produzione assolutamente al di sopra di chiunque altro Paese!.....E potremmo continuare parlando di un'altra serie gli ostacoli che vanno dalla tanto temuta burocrazia, ai mancati o ritardati interventi nell'erogazione dei sostegni economici dovuti ai produttori che si muovono nell'abito delle misure agroambientali, alle condizioni disastrose della viabilità in campagna, alle fatiscenti infrastrutture, ecc. ecc.

Ma dal momento che siamo gente caparbia, volenterosa, che ha intenzione di ricavare il giusto dal proprio lavoro, e che nonostante tutto riusciamo - in Sicilia - a realizzare prodotti di punta e di eccellenza, ovunque notoriamente apprezzati e ricercati (anche per la tipicità e la genuinità delle produzioni tradizionali locali), non rimane altro che cercare il modo di "farsi notare per farsi scegliere"; sia in Italia che all'estero.

Fra gli strumenti a disposizione dell'operatore (produttore, trasformatore, commerciante, O.P., ecc.) per valorizzare l'unicità delle proprie produzioni, vi è quello di rendersi più visibile e far parlare di se, lasciando che altre "autorevoli entità già ampiamente riconosciute", chiamate più comunemente Enti di Certificazione, forniscano garanzie sul prodotto e sulle modalità operative adottate: stiamo parlando delle Certificazioni di Prodotto e delle Certificazione di Sistema; esse abbracciano le ISO e tutti gli Standard Internazionali ormai ampiamente diffusi e conosciuti come GlobalGAP, IFS, BRC ecc.

Tutte le aziende leader della commercializzazione dell'ortofrutta, in Italia e nei mercati esteri, vantano di un prodotto certificato sotto vari marchi, sotto un ombrello sicuro e abbastanza robusto che ha fornito loro riparo da numerosi attacchi concorrenziali provenienti da analoghe produzioni, ma di dubbia provenienza.

La Certificazione di prodotto e/o di Sistema di produzione, è una richiesta di garanzia da parte del cliente e dalla GDO, affinché quei prodotti da commercializzare assicurino il rispetto delle Buone Pratiche Agricole, i principi della condizionalità, la sicurezza alimentare, l'igiene, l'ambiente, la sicurezza dei lavoratori, ecc.

Certo, tutti hanno avuto modo di vedere spesso ostentato un "Certificato di Qualità" da parte di aziende di un certo tipo, di grosse realtà produttive e che già realizzano grandi numeri, ma la mia esperienza è anche quella di avere visto crescere piccole imprese agricole locali di produzione e di trasformazione, anche condotte a livello familiare, che hanno fatto del loro prodotto di nicchia (di indiscutibile qualità organolettiche, ma sconosciuto ai più) una importante referenza richiesta dal mercato.

Ormai, in questi ultimi dieci anni, anche i costi di certificazione e di mantenimento della consulenza (per la predisposizione dei manuali, delle procedure operative, delle istruzioni di lavoro e della modulistica per le registrazioni delle attività aziendali e del quaderno di campagna), sono divenuti accessibili anche alle piccole aziende; si tratta di cifre moderate e comunque sempre adattate su misura al contesto operativo e rispetto ai parametri aziendali concreti: numero e tipologia delle fasi lavorative realizzate, numero di prodotti da certificare, superfici espresse in ettari da assoggettare/controllare, numero di dipendenti, altre certificazioni in essere per la stessa azienda, ecc.

Credo che questo sia adesso ciò che alle imprese agricole possa interessare e debba comunque in qualche modo essere oggetto di valutazione: non sono aspetti secondari in un contesto di innovazione e di miglioramento continuo in cui viviamo.

Aggiungo un piccolo (ma certamente non trascurabile) dettaglio di orgoglio personale accaduto proprio in queste ultime settimane: quando al termine di un Audit di Verifica Ispettiva di Parte Terza (cioè in sede di controllo finalizzato al rilascio del Certificato), ti senti dire che "il 100% dei requisiti previsti dallo Standard di riferimento sono stati soddisfatti", ciò costituisce una gratificazione eduna conferma del fatto che in Sicilia sappiamo lavorare e sappiamo produrre con criterio e con tutti i crismi della più alta "qualità", senza nulla da invidiare a nessuno!

Contatti:
Dott. Fabrizio Calamia Agronomo, libero professionista
Ispettore per il controllo delle produzioni Biologiche Consulente per l'implementazione e la gestione degli Standard GlobalG.A.P., IFS, BRC, ISO (9001, 14001, 22005, 22000); H.A.C.C.P.
Cell.: 329 7428671
Email: f.calamia@libero.it

Data di pubblicazione: