La National Farmers Union (NFU), l'associazione degli agricoltori britannici guidata dalla presidente Minette Batters, non ha nascosto, incontrando ieri 24 gennaio a Bruxelles Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, "di essere preoccupatissima per il rischio di arrivare a una Brexit senza accordo tra Londra e Bruxelles".
"La soluzione meno dolorosa che intravede la rappresentante degli agricoltori britannici - spiega De Castro – è quella di un'unione doganale tra le due sponde della Manica, per la libera circolazione delle merci e delle persone. I farmer hanno infatti bisogno di manodopera stagionale che giunge soprattutto dai partner dell'Est per il settore agroalimentare".
"Per la Batters - prosegue l'eurodeputato PD - fare un'unione doganale significherebbe poter mantenere invariati i flussi commerciali".
"A questo punto - ha sottolineato con rammarico la presidente della Farmers Union - sarebbe meglio non lasciare l'Unione europea in quanto non avremmo più alcuna voce che ci rappresenti a Bruxelles".
L'incontro chiarificatore ha permesso a De Castro di ribadire "che una Brexit senza accordo sarebbe devastante anche per i produttori europei: metterebbe a rischio il sistema dei trasporti creando problemi di approvvigionamento per acquirenti e consumatori".
"Quanto all'agroalimentare - ha aggiunto il primo vice presidente - un no-deal rischierebbe di colpire pesantemente il settore non solo a causa delle probabili barriere tariffarie, ma anche per il rischio dell'affermarsi oltremanica di una legislazione sfavorevole alle esportazioni agroalimentari italiane".