Per l'asparago verde di Canino, il 2018 è stato il peggior anno in assoluto tra gli ultimi cinque. I campi in coltura protetta hanno subito due grossi ritorni di freddo, con il gelo che ha azzerato per diversi giorni la raccolta del prodotto, e conseguenti elevate perdite di produzione e di guadagno per i coltivatori.
"Certamente non è andato meglio il prodotto di pieno campo: da una parte la tardiva entrata in produzione e dall'altra la concentrazione del prodotto già all'inizio di aprile hanno causato fortissime ripercussioni sui prezzi di vendita. A questa situazione, si è aggiunta la tardiva entrata in produzione del prodotto spagnolo, che ha causato un ribasso dei prezzi sul mercato del Centro-Nord Europa fino alla fine di aprile". Così a FreshPlaza Giancarlo Benella, responsabile commerciale della C.O.P.A., Cooperativa Ortofrutticola Produttori Associati di Canino (Viterbo).
Situazione attuale e novità
"Siamo proprio all'inizio della raccolta dei primi turioni in tunnel riscaldato. Il freddo di questi giorni potrebbe causare un forte rallentamento della produzione – continua Benella – Per il 2019 non possiamo che essere ottimisti, altrimenti se si ripetesse un'altra situazione simile a quella del 2018, la coltura subirebbe veramente uno stop in termini di coltivazione e nuovi impianti".
COPA sta programmando per il futuro investimenti su questa coltura, con metodi che anticipano la raccolta del prodotto nel mese di febbraio. "La novità è che, da questa stagione, la Cooperativa inizierà la commercializzazione di asparago verde biologico prodotto da alcune aziende associate e avrà disponibilità di prodotto da febbraio a giugno".
COPA rinnova la sua partecipazione a Fruit Logistica (Berlino, 6-8 febbraio 2019) all'interno dello stand organizzato dalla ARSIAL per conto della Regione Lazio (Hall 4.2 - Stand D-07). Saranno presenti: Ernesto Baglioni (presidente), Giancarlo Benella (commerciale), Sergio Marcoaldi (tecnico e agronomo) e Fabio Fracassi (responsabile del magazzino ortofrutticolo). Previsto, inoltre, uno show cooking per la valorizzazione delle produzioni esposte dai soci laziali.
In merito alle principali sfide per le imprese italiane sui mercati esteri, Benella commenta: "La prima cosa da affrontare, per il produttore italiano, è certamente la fornitura: iniziare presto e finire tardi, per coprire tutto il periodo di domanda del prodotto. Se parliamo di asparagi, è certamente necessario iniziare già dal mese di febbraio e finire almeno a fine giugno (su taluni Paesi). L'obiettivo potrebbe essere raggiunto solamente investendo su metodi e varietà compatibili con il territorio".
Secondo il responsabile commerciale di COPA, il sistema Italia è molto arretrato in termini di organizzazione e concentrazione dell'offerta. Troppe realtà singolarmente si propongono sul mercato estero, indebolendo l'intera filiera nazionale. Il buon nome perde di significato, soprattutto in termini di redditività, visto che spesso e volentieri il prezzo risulta decisamente più basso rispetto al prodotto locale del Paese di vendita (Francia, Germania, Gran Bretagna, Paesi Bassi, tra gli altri).
"Non è possibile competere, in futuro, con simili programmazioni spezzettate", conclude Benella.
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