Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Il MAAS non e' la causa di tutti i mali ne' la soluzione di tutti i problemi

E' nell'ambito dei controlli interforze coordinati dalla Guardia di Finanza per contrastare la distribuzione di prodotti di dubbia provenienza che il MAAS (mercato agroalimentare della Sicilia e principale piazza approvvigionamento all'ingrosso della provincia etnea) è finito di nuovo sotto i riflettori. 

Le attività svolte hanno permesso di individuare e sanzionare 16 responsabili - 12 venditori ambulanti e 4 aziende operanti all'interno del polo agroalimentare - nonché di sottoporre a sequestro circa 12 tonnellate di prodotti agrumicoli privi di tracciabilità.

Nelle ultime settimane, la stampa siciliana aveva riportato diversi casi di furti negli agrumeti e le Forze dell'Ordine, con questa operazione, hanno cercato di intercettare possibili canali di vendita dei prodotti rubati.

In foto Giuseppe Guagliardi, vicepresidente del Consiglio di Amministrazione del MAAS.

E' infatti ben noto come i produttori catanesi di arance continuino a essere bersaglio dei ladri, i quali sempre più frequentemente irrompono nei terreni lasciando dietro di sé recinzioni distrutte e strutture devastate.

Per ulteriori dettagli sulla vicenda, FreshPlaza ha raggiunto telefonicamente Giuseppe Guagliardi, vicepresidente del Consiglio di Amministrazione del MAAS, il quale riferisce: "Innanzitutto voglio esprimere tutto il mio disappunto sui fatti rilevati. Tutte le azioni che si collocano fuori della legalità devono aprire spazi di riflessione più ampi. In ogni caso, voglio precisare che il totale dei commercianti denunciati è la somma di più interventi effettuati dalle forze dell'ordine nell'arco della stessa settimana".

Guagliardi aggiunge: "In merito ai volumi sequestrati, si parla di 12 tonnellate di agrumi - dati che abbiamo tratto dai documenti ufficiali. Senza voler minimizzare assolutamente la cosa è chiaro comunque che, in confronto alle 200mila tonnellate di ortofrutta movimentata presso il MAAS, tale quantitativo sequestrato risulta irrisorio".

Sul fatto che la merce irregolare fosse costituita da arance, il vicepresidente puntualizza: "Gli agrumi, e in particolare le arance, sono nel mirino perché il fenomeno dei furti in campagna ha raggiunto livelli insostenibili, una vera piaga economica che esaspera i produttori, rende audaci i ladri (stante l'alto valore del prodotto). Sono convinto che la causa dei fatti sia di natura sociale e legale. Il mercato all'ingrosso MAAS è l'espressione della città che lo ospita. Non è la causa di tutti i mali, né la soluzione di tutti i problemi".

"Per quanto riguarda le azioni che possiamo mettere in campo, direi che dobbiamo sì intervenire con azioni di controllo, ma non è soltanto in questo modo che possiamo pensare di risolvere un fenomeno molto simile a una piaga sociale. Smettiamo di demonizzare la filiera degli agrumi, che certamente ha un problema (e forse più di uno) da risolvere. In definitiva: ben vengano i controlli presso il mercato, o sugli ambulanti, ma bisognerebbe coinvolgere anche i magazzini di lavorazione, nell'ottica della tracciabilità di tutta la produzione".

"Tengo a precisare – conclude Guagliardi - che sicuramente è molto più semplice controllare quei luoghi dove entrata e uscita delle merci sono ben tracciate e definite, rispetto a quelli dove confluisce invece merce della produzione primaria, soggetta solo a stime personali".