Il mercato dell'uva non ha sperimentato un buon inizio, nell'anno 2019. "Da Natale a ora è stata dura. Durante le feste, il mercato non era vuoto e, anche in seguito, sono arrivati grandi volumi. Il Perù è stato il paese ad aver inviato i maggiori quantitativi: il 100% in più rispetto all'anno scorso; ma anche il Sudafrica ha registrato una produzione più alta del 12-13% e il Brasile, che al momento sta concludendo la stagione, ha registrato un incremento di produzione del 15%". A sostenerlo è Eddy Kreukniet, della Exsa Europe.
"Nel complesso, si è trattata di una questione di surplus; poi, dopo Natale, tutti hanno forzato con le promozioni. Di solito si va avanti così per un paio di settimane, ma il mercato si è mosso soprattutto a causa delle maggiori promozioni presso i retailer tedeschi, che hanno proposto uve a 0,99 euro. Tali promozioni erano anche necessarie, per cui non ci dispiacciono, ma deve essere chiaro che molte uve sono state vendute sottocosto".
Eppure Eddy scorge la luce in fondo al tunnel. "Nelle ultime due settimane, le spedizioni dal Sudafrica non sono state eccessive e le scorte sono terminate da tempo. Dovevamo solo sopravvivere a questo periodo; del resto, anche da un punto di vista qualitativo, le ultime partite brasiliane, ma anche quelle provenienti dalla zona settentrionale di Mpumalanga, in Sudafrica, hanno lasciato a desiderare".
In questo quadro, le uve Red Globe hanno rappresentato, specie nell'ultimo mese, un'eccezione positiva. Vista la buona domanda da parte del mercato asiatico, l'export di questa varietà dal Perù è stata piuttosto bassa, in Europa, favorendo una situazione commerciale più stabile.
Nel frattempo, sono arrivate le prime uve indiane sul mercato, ma secondo Eddy le quantità sono ancora marginali. "I primi volumi seri dall'India non arriveranno prima della settimana 8".
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