Contro il tripide che attacca le fragole, la sola lotta chimica non riesce più a dare risposte soddisfacenti. Senza contare che le catene della Gdo di tutta Europa impongono limiti sempre più restrittivi in ambito di residui. Negli ultimi anni, contro i tripidi si è definitivamente affermata la lotta integrata o biologica mediante l'uso di insetti predatori. Nel caso specifico, Orius laevigatus.
"Si tratta di un antocoride predatore - spiegano Francesco Bravaccini e Stefano Foschi di Bioplanet - che viene largamente utilizzato per il controllo dei tripidi, in particolare Frankliniella occidentalis. La sua principale applicazione di successo riguarda le colture orticole in serra e in pieno campo, con particolare interesse per fragola, ma è efficace anche per peperone, melanzana e alcune ornamentali. Tutti gli stadi del predatore si nutrono attivamente di tripidi, anche se possono utilizzare come fonte di cibo alternativo polline e altri fitofagi, tra cui acari, afidi o altri piccoli insetti".
In ambienti protetti e definiti come un tunnel-serra, il lancio di insetti utili rappresenta un modo efficace e senza residui per proteggere la produzione. Da fine gennaio in avanti, nel sud d'Italia, nelle zone più vocate per le fragole di Basilicata e Campania, la lotta al tripide diventa basilare.
"Come la sua preda - prosegue Bravaccini - anche Orius laevigatus predilige stazionare nei fiori, specialmente se ricchi di polline, del quale si nutre anche in assenza di prede. L'adulto, lungo circa 3 mm e di colore nerastro, è molto mobile e vorace. Gli stadi giovanili più chiari, sono privi di ali ma comunque mobili e attivi predatori. A circa 25°C, lo sviluppo da uovo ad adulto richiede un paio di settimane".
Orius laevigatus è distribuito in flaconi contenenti 500 e 1000 individui. Occorre eseguire lanci ripetuti, di poche unità per mq, partendo prima che il tripide appaia numeroso, perché la prevenzione è la migliore arma. L'efficacia maggiore si ha quando si previene l'insediamento del predatore nella coltura.
Anche il ragnetto rosso è un parassita che colpisce la fragola, ma in genere le armi a disposizione dell'agricoltore sono più efficaci. Phytoseiulus persimilis è un fitoseide predatore utilizzato con successo in tutto il mondo, per la lotta biologica al ragnetto rosso (Tetranychus urticae), su varie colture orticole e ornamentali, fragola compresa. Lo sviluppo in condizioni ottimali è anche più rapido di quello della sua preda.
Molto importante è la cura nell'uniformità della distribuzione all'interno dell'appezzamento. Per il miglior risultato, è importante iniziare il programma di lancio precocemente, già alla presenza dei primi ragnetti isolati, e mantenere un buon livello di umidità relativa nell'habitat. I quantitativi totali di lancio variano da un minimo di 5-6 fino a 20-25 per metro quadro. Le confezioni sono da 2.000 o 10.000.
Contatti:
Bioplanet
Via Masiera I, 1195
47522 Cesena
Email: info@bioplanet.it
Web: www.bioplanet.eu