La premier britannica Theresa May è sopravvissuta al voto di sfiducia in Parlamento, e tenta di riavviare il dialogo con tutte le forze politiche e con Bruxelles.
La Camera dei Comuni britannica voterà il 29 gennaio un ipotetico piano B sulla Brexit che il governo Tory di Theresa May sta cercando di definire dopo la bocciatura dell'accordo di divorzio raggiunto dalla premier a novembre con l'Ue (cfr. FreshPlaza del 16/01/2019) e la scampata sfiducia al governo presentata dall'opposizione laburista. A riportarlo è tg24.sky.it.
Il leader laburista Jeremy Corbyn chiede come precondizione la rinuncia a ogni ipotesi di no deal e ha lanciato una sorta di ultimatum a May: se la premier non accetta un compromesso su una nuova proposta di accordo per una Brexit più soft che includa la permanenza del Regno nell'unione doganale, il Labour è pronto a presentare una nuova mozione di sfiducia per arrivare a elezioni anticipate, ma anche a valutare l'opzione di un nuovo referendum.
May tornerà ai Comuni lunedì 21 gennaio per presentare le sue nuove linee d'azione. Dovrà fronteggiare anche le divisioni emerse fra gli stessi suoi ministri sull'impostazione del possibile piano B: tra sostenitori di una Brexit più soft (modello Norvegia) rispetto all'accordo bocciato e fautori, al contrario, di un divorzio più hard (modello Canada).
La Commissione Ue si prepara al no deal
Come riporta rainews.it, la Commissione europea ha deciso di inviare il suo vice segretario generale a fare un "tour delle capitali" per discutere con gli Stati membri circa l'avanzamento dei preparativi per un'uscita del Regno Unito senza accordo. Lo ha annunciato il portavoce della stessa Commissione, Margaritis Schinas, sottolineando che una "no-deal Brexit sta diventando più probabile".
Schinas ha aggiunto che il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker e il primo ministro britannico Theresa May sono rimasti in contatto in queste ore via sms.