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La comunicazione non puo' prescindere dal contesto generale di mercato e di consumo

Il mercato tende sempre più verso una competizione globale che non guarda in faccia a nessuno. Pensare di produrre (anche le migliori tra le eccellenze ortofrutticole) e di fare business confrontandosi solo con il proprio territorio, significa rallentare se non arrestare la crescita aziendale. 

Salvo Garipoli

Per comprendere meglio le dinamiche che regolano il corretto posizionamento sul mercato di un'azienda, abbiamo contattato Salvo Garipoli, (SG Marketing), esperto marketing manager nel settore dell'agribusiness. 

"Oggi un'azienda moderna deve fare i conti con quella che è la situazione attuale del mercato - dice l'esperto – Chi vuole approcciare il commercio in maniera profittevole deve partire dal consumatore finale e dalla propria piazza di riferimento. Solo attraverso la corretta analisi del proprio mercato si può costruire un'offerta tesa a enfatizzare, nella comunicazione, gli elementi che il consumatore finale ritiene necessari, essenziali, per qualificare il proprio processo di scelta, acquisto e consumo". 

Il consumatore nazionale contemporaneo, secondo gli studi presentati dallo stesso Garipoli, tiene conto del territorio di provenienza del prodotto, del suo percorso di filiera e dell'origine. Fondamentale è la provenienza certa, come avviene, ad esempio, per il made in Italy. Si tratta dunque di elementi di innesco che tengono conto delle responsabilità economiche, sociali e ambientali dei territori e, più complessivamente, del comparto.

Slide di Salvo Garipoli (SG Marketing)

"Mai come in questo momento - spiega Garipoli - è importante raccontare il prodotto attraverso una narrazione coerente ed ingaggiante (storytelling!), anche grazie ai volti e alle esperienze di chi produce materialmente i frutti della terra. Far conoscere i contadini e raffigurarli in confezione, ad esempio, soddisfa l'esigenza (oggi sempre più avvertita) del consumatore finale di avvicinarsi al processo agricolo".

I ritmi frenetici di una società che si dedica sempre meno alle attività domestiche, hanno cambiato profondamente le abitudini di consumo. Per questo motivo, assume sempre maggiore importanza il servizio correlato al prodotto.

"Se pensiamo al prodotto fresco e, a maggior ragione, alla IV e V gamma - chiarisce l'esperto - la necessità di semplificare modalità di preparazione e di consumo rappresentano elementi chiave per valorizzare la proposta ortofrutticola. Il futuro del consumo sarà guidato essenzialmente dall'esigenza di mangiare sano, ma anche di mangiare bene. Nel promuovere un prodotto, quindi, il tema del beneficio salutistico va completato con quello delle caratteristiche organolettiche, dell'origine e del territorio. Tutte aree di confronto sulle quali il consumatore dichiara di non essere completamente soddisfatto".

Slide di Salvo Garipoli (SG Marketing)

Al netto delle esperienze più rilevanti nel settore legate ai più affermati marchi ortofrutticoli (basti pensare a Pink Lady® o a Zespri per esempio), un corretto processo di comunicazione può e deve essere sviluppato anche da parte delle realtà medio-piccole, quando queste hanno voglia crescere. 

"Ciascuna realtà produttiva deve individuare il proprio corretto posizionamento - dice a tal proposito Garipoli - Fondamentale è che si tenga conto della struttura interna aziendale, del suo potenziale e del rapporto che essa ha con il mercato. Spesso la soluzione per le aziende poco strutturate risulta quella di diventare un partner affidabili per la grande distribuzione, purché riescano a rendersi riconoscibili, qualificando i propri servizi a supporto della commercializzazione".

Prendere consapevolezza del proprio potenziale è un prerequisito fondamentale, sostenerlo attraverso l’innovazione di prodotto e di processo è il volano per affrontare le sfide che il mercato impone.

Slide di Salvo Garipoli (SG Marketing)

"Il nostro compito quali consulenti marketing - conclude l'esperto - è quello di affiancare le aziende nel loro percorso di valorizzazione, utilizzando al meglio gli strumenti di comunicazione disponibili". 

Alla base di tutto, quindi, c’è la cultura aziendale, elemento fondamentale da costruire e alimentare, grazie al confronto con le eccellenze e attraverso la formazione guidata in un percorso di professionalizzazione continuo e coerente con le richieste emergenti del mercato 4.0.