Il comparto dell’uva da tavola, a livello mondiale, è in fase di rapida evoluzione e soggetto a una serie di profondi cambiamenti che stanno investendo il mondo produttivo e commerciale. L'Italia, sebbene ancora Paese leader in Europa, sia a livello di produzione che di esportazione, deve confrontarsi con altre aree viticole emergenti, nonché con le produzioni dell'emisfero sud. Queste ultime, se prima non erano sovrapposte alle produzioni del nostro emisfero, recentemente tendono sempre più a coincidere con quelle delle nostre latitudini, aumentando così la competizione.
Un momento durante i lavori del seminario
Con queste premesse, nel corso di un apposito seminario tenutosi il 21 dicembre 2018 nella sede dell'OP OPAS di Mazzarrone (CT), è stato presentato un Gruppo Operativo sull'uva da tavola, denominato SicilGrape che intende presentare un progetto nell'ambito della misura 16 del PSR, finalizzato a introdurre innovazioni nel settore.
Dopo i saluti introduttivi da parte del presidente dell'OPAS, Nunzio Busacca, i lavori, coordinati da Alessandra Gentile dell'Università di Catania, sono entrati nel vivo con le relazioni programmate dei vari componenti del Gruppo Operativo che ingloba la stessa UniCT (relatori Elisabetta Nicolosi e Daniela Vanella, rispettivamente sui temi "innovazione varietale e programmi di breeding" e "innovazione nell'irrigazione"), l'UniPA (relatore Rosario Di Lorenzo sul tema "prospettive della viticoltura in Sicilia"), il Crea - Ofa di Acireale (relatore Filippo Ferlito sulla "sostenibilità degli impianti di uva da tavola") e il Csei di Catania (relatore Salvatore Barbagallo sulla "costituzione del G.O. SicilGrape"), oltre che la Regione Siciliana e un gruppo di imprese (OPAS) all'interno delle quali saranno realizzati gli appositi campi sperimentali cui vengono trasferite le innovazioni delle succitate istituzioni.
Nella slide sopra: la destagionalizzazione è uno degli elementi individuati per sostenere il comparto italiano
Sintesi del seminario
L'attività di SicilGrape consisterà nella trasferire nuovi genotipi di uva da tavola, tra cui anche varietà apirene oltre che nuove tecniche di coltivazione, quindi di utilizzazione del suolo e nuove tecniche di irrigazione. Il progetto non si rivolge solo a poche aziende dove verranno realizzati i campi sperimentali, ma intende offrire questi risultati all'intero territorio.
La Sicilia, come è stato ancora una volta confermato durante questi lavori, ha un ruolo di primaria importanza con i suoi distretti produttivi localizzati nella zona centro meridionale, nella provincia di Agrigento e nel comprensorio di Mazzarrone, Licodia Eubea e Caltagirone in provincia di Catania e nei territori di Acate, Vittoria, Chiaramonte Gulfi e Comiso, in provincia di Ragusa. Specialmente il territorio generalmente denominato "di Mazzarrone" è considerato leader per la produzione di eccellente uva da tavola, tanto che rientra nell'area connotata dal marchio di indicazione geografica protetta, Uva da Tavola di Mazzarrone IGP.
Videointervista a Nunzio Busacca
Durante la mattinata, è emersa l'importanza delle scelte varietali innovative in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori. I principali criteri di selezione per le nuove varietà riguardano l'elevata e costante produttività, la tolleranza agli stress biotici e abiotici, l'attrattiva estetica del grappolo e della bacca, la consistenza della polpa, l'apirenia, il sapore, l'aroma e le proprietà nutraceutiche, nonché la resistenza a manipolazioni, trasporti e conservazione. Inoltre, il consumatore è sempre più attento alla salubrità, ricercando un prodotto ottenuto con processi più sostenibili per l'ambiente e per gli uomini che vi lavorano.
Sopra: il prof. Salvatore Barbagallo, uno dei tanti illustri relatori del seminario, ha presentato il "Gruppo Operativo SicilGrape".
Pertanto, l'innovazione varietale, congiuntamente alle innovazioni dei processi produttivi, con particolare riferimento alla diffusione di nuove metodiche per la gestione colturale e per la razionalizzazione dell'uso dei mezzi tecnici, in grado di aumentare l'efficienza e la sostenibilità economica e ambientale degli impianti, possono considerarsi decisivi per una produzione all'avanguardia e competitiva sugli scenari internazionali.
Le conclusioni sono state lasciate a Ernesto Raciti, in rappresentanza del dirigente generale del Dipartimento all'agricoltura della Regione Siciliana, Carmelo Frittita. Il Convegno ha avuto il patrocinio degli Ordini dei dottori agronomi e forestali di Catania e di Ragusa.