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La testimonianza di Jose' Luis Blanco (Blasco Fruits)

Solo gli specialisti e i professionisti sopravviveranno nel settore del cachi

La campagna spagnola del cachi non è cominciata bene per molti produttori valenciani, che si sono ritrovati le colture gravemente danneggiate da gelo e grandinate. Infatti, la produzione spagnola sarà ridotta del 40% circa a causa di queste avversità climatiche. Per il momento, tuttavia, le zone di produzione dell'alta Palancia, nell'entroterra di Castellon, non sono state interessate. Qui è dove si trovano le piantagioni della Blasco Fruit.

In questa campagna la società valenciana ha lanciato nuovi impianti con tecnologia all'avanguardia per la ricezione, manipolazione e imballaggio dei cachi. FreshPlaza ha visitato queste strutture e intervistato José Luis Blasco, direttore di Blasco Fruit, che ha oltre 35 anni di esperienza nella coltivazione e vendita dei cachi, e Cecilia Taboada, direttore commerciale.

Cecilia Taboada e José Luis Blasco.

"La carenza di volume sarà notevole quest'anno. Nonostante in Spagna ci siano nuove piantagioni che stanno entrando in produzione, i quantitativi non saranno sufficienti a compensare le perdite". Inoltre, malgrado la notevole carenza di produzione, i prezzi sul mercato sono ancora in diminuzione. "Le grandi cooperative sotto Anecoop, che gestisce una grande quota della produzione di cachi spagnola, stanno inondando i mercati europei a prezzi aperti e senza una pianificazione adeguata, causando un collasso delle quotazioni che sta impattando tutti nel settore".

Per questa società la stagione dei cachi comincia a settembre con la raccolta di una varietà locale conosciuta come Tomatero, che prende il nome dall'intenso colore rossastro della sua buccia. "I cachi Tomatero vengono tradizionalmente coltivati in questa zona. Si tratta di un cachi più piccolo rispetto al Rojo Brillante e si distingue per la sua buccia tendente al rosso, che ricorda quella dei pomodori. La sua polpa è molto dolce, con una consistenza più tenera. Infatti - ha spiegato Cecilia Taboada - il frutto può essere consumato con un cucchiaino quando raggiunge la maturazione ottimale".

Cachi Tomatero.

"Le cooperative della zona hanno interrotto per anni la sua commercializzazione perché considerato quasi non redditizio rispetto ad altri frutti. Siamo una delle poche società che è riuscita a vendere ed esportare questa varietà di cachi come prodotto gourmet. Attualmente il frutto rappresenta il 15% circa del nostro volume totale".

Secondo José Luis Blasco, l'espansione della coltivazione di cachi in Spagna è andata fuori controllo negli ultimi anni ed è per questo che il mercato è sempre più sotto pressione. E' un contesto in cui solo chi è dotato di più esperienza può riuscire a sopravvivere.

"C'è stato un controllo minimo sulla crescita della superficie coltivata a cachi e ciò è qualcosa che succede abitualmente in questo paese. Quando qualcosa sembra funzionare, molti la provano senza avere una conoscenza adeguata. L'anno scorso la fornitura eccessiva registrata in alcuni momenti della campagna ha prodotto prezzi medi fino a 0,15 euro/kg nei casi peggiori, una quotazione che non riesce neanche a coprire i costi di produzione".

"Quest'anno a causa dell'impatto di gelo e grandine il mercato potrebbe essere più bilanciato, ma se il volume tornerà alla normalità l'anno prossimo potrebbe succedere un disastro - ha continuato il produttore ed esportatore - Per questa ragione alcuni coltivatori stanno già abbandonando prematuramente la coltivazione. In futuro in questo settore resteranno solo specialisti e professionisti".

Anche se sarà difficile compensare la perdita del mercato russo, che è stato molto importante per il settore del cachi dal momento che assorbiva il 30% circa delle esportazioni totali, la società valenciana sta diversificando i suoi mercati in diversi continenti.

"Oltre all'Europa stiamo accedendo in Scandinavia, Nord America e America Latina, con destinazioni come Canada, Stati Uniti, Perù e Colombia. Queste sono nazioni dove il cachi è ancora sconosciuto e dove l'interesse è in aumento, perciò riteniamo che ci sia potenziale. In Asia stiamo crescendo in mercati come Hong Kong e speriamo di ottenere presto l'approvazione per il protocollo di esportazione con la Cina. Tale Paese, infatti, ha già familiarità con i nostri cachi e i consumatori apprezzano molto la nostra varietà. Potrebbe essere un ottimo mercato per noi".

Il settore è ancora in cerca di nuove varietà di cachi e anche se ci sarebbero cultivar interessanti, le qualità organolettiche non si avvicinano neanche a quelle della Rojo Brillante e quindi non soddisfano uno dei principali obiettivi, ovvero quello di estendere la stagione di raccolta.

"Stiamo raggiungendo il limite in termini di espansione del periodo di raccolta del cachi, che fino ad ora è stato possibile grazie ai progressi nelle soluzioni di post-raccolta e all'implementazione di tecniche di coltivazione migliori. Qualche anno fa terminavamo la campagna in anticipo, ai primi dicembre, mentre ora possiamo commercializzare il prodotto fino a marzo". Secondo Blasco, il Perù potrebbe essere un'origine interessante in termini di estensione della campagna. Infatti, alcune società spagnole stanno già investendo nella nazione con questa intenzione.

Secondo Blasco i cachi sono un buon prodotto, delizioso e attraente, facile da consumare e dotato di numerosi benefici per la salute. "C'è ancora molta strada da fare nel settore, ma le cose bisogna farle bene. Per esempio, la campagna dovrebbe sempre cominciare con cachi che presentano un tenore zuccherino sufficientemente elevato e una colorazione ideale per assicurarne il successo e permettere all'intera catena di mantenere i prezzi a un livello redditizio per tutti. Allo stesso modo, è necessaria una buona pianificazione della stagione per prevenire momenti di offerta eccessiva, soprattutto nelle prime fasi della campagna".

Per maggiori informazioni:
Cecilia Taboada
Blasco Fruit S.L.
Tel.: +34 964 108453
Cell.: +34 665508676
Email: importexport@blasco-fruit.com
Web: www.blasco-fruit.es