"Per le mandorle è un buon periodo - afferma Armienti - ma direi che è tutto il comparto della frutta a guscio a sfruttare una scia positiva. Le nostre mandorle biologiche sono molto apprezzate e i prezzi pagati all'ingrosso ci permettono di guardare al futuro con ottimismo. Al momento vendiamo prodotto tal quale oppure sgusciato. In futuro penso di aumentare sempre di più la percentuale di sgusciato, mentre non sono particolarmente attratto dalle mandorle decorticate".
Dei 45 ettari di impianto, una parte è piuttosto giovane e quindi non in piena produzione. Alla luce di ciò, la produzione del 2016 si è fermata a quota 45 tonnellate, ma potenzialmente potrà salire fino a 100 tonnellate complessive.
Francesco Armienti, 25 anni
"Pratichiamo l'aridocoltura - aggiunge Armienti - in quanto tramite analisi di laboratorio abbiamo verificato che la mandorla senza irrigazione ne guadagna in intensità ed elementi nutraceutici. Grazie alle tecniche agronomiche adottate, la cuticola rimane molto sottile e questo aspetto le conferisce un gusto particolarmente equilibrato. Ecco, dovendo descrivere le nostre mandorle, le definirei buone. Le rese sono basse, ma le caratteristiche organolettiche sono uniche".
La raccolta delle mandorle biologiche Armienti viene effettuata in settembre e ottobre. Dal punto di vista della composizione chimica, Armienti ha fatto svolgere delle analisi, dalle quali è emerso un contenuto medio di grassi inferiore alla media di altre mandorle, un contenuto in fibre e tocoferoli maggiore.
"La mia famiglia coltiva mandorle da oltre 100 anni - conclude Francesco - ma ciò non significa che io sia rimasto ancorato a vecchie prassi. Il prossimo step sarà quello di raggiungere direttamente, almeno in parte, il consumatore".
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