La prima giornata è stata dedicata al mercato mondiale della mela. Il primo relatore, Philippe Binard di WAPA (World Apple and Pear Association) e di Freshfel (l'associazione ortofrutticola europea) ha presentato una panoramica sugli ultimi dati disponibili circa la produzione di mele nel mondo fino al 2008.
Philippe Binard, Delegato Generale di Freshfel Europe e Segretario Generale di WAPA
La produzione mondiale di mele è aumentata di 20 milioni di tonnellate nel corso degli ultimi 20 anni, fino a raggiungere gli attuali 65 milioni di tonnellate. Il principale fattore che ha determinato questa crescita è stata l'esplosione della produzione cinese, oggi balzata al vertice della classifica mondiale.
I 10 principali paesi produttori. Nel giro di vent'anni, la Cina ha superato gli USA in termini di volumi prodotti. L'Italia è passata dal quarto al quinto posto.
Anche sul fronte delle esportazioni, la Cina domina il mercato, insieme ai paesi dell'emisfero meridionale. E' da sottolineare che il tasso di crescita delle esportazioni è superiore al tasso di crescita della produzione.
Andamento dell'export mondiale di mele, che oggi supera i 6 milioni di tonnellate.
In generale, nel corso degli ultimi venti anni, soprattutto grazie al tasso di crescita della frutta esotica, le esportazioni di frutta hanno visto un trend ascendente ben più veloce rispetto al comparto mele.
Confronto tra l'andamento dell'export di frutta e l'andamento dell'export di mele nel periodo 1985 - 2005.
Dopo aver presentato le previsioni produttive per l'attuale stagione recentemente pubblicate in occasione di Prognosfruit circa l'emisfero settentrionale e quello meridionale (vedi articolo correlato), Philippe Binard ha sottolineato i principali aspetti positivi e le principali preoccupazione relative al mercato melicolo nei due emisferi.
Stagione melicola 2008/09 nell'emisfero settentrionale
- Aspettative generalmente buone a seguito di:
1) Esaurimento delle giacenze europei
2) Limitata o nulla sovrapposizione con la stagione melicola dell'emisfero meridionale
3) Raccolto nella media per l'UE-27 (ma inferiore per 'UE-15) e in generale minore altrove
- Difficoltà/preoccupazioni:
1) Problemi per l'industria di trasformazione, specialmente in Polonia e Ungheria
2) Difficili condizioni di accesso al mercato russo per la produzione ortofrutticola europea
3) Crisi finanziaria e recessione: quali impatti du produzione, commercio e consumi?
Fattori di rilievo per la produzione/esportazione dell'emisfero meridionale
1) Sta acquistando sempre maggior peso sel mercato europeo e russo
2) Preoccupazioni derivanti dai costi di produzione e dalla carenza di manodopera
3) Impatto dovuto al rallentamento economico
4) Discussioni aperte sulle emissioni di CO2 dovute al trasporto, sull'impatto ambientale e sulla riconversione a nuove tecnologie etiche e sostenibili
5) Problematiche locali (black empowerment, consolidamenti, limitazioni all'accesso al mercato dell'emisfero sud (Australia, Brasile, etc.), condizioni di siccità...)
Andamento delle esportazioni melicole dell'emisfero meridionale (2007 - 2008)
Destinazione | Export 2007 fino alla 43ma sett. | Export 2008 fino alla 43ma sett. | % Var. 07/08 |
USA & Canada | 195.156 | 141.684 | -27% |
America Latina | 179.595 | 174.731 | -3% |
Asia | 131.364 | 126.837 | -3% |
Cina | 45.905 | 63.093 | 37% |
Medio Oriente | 111.368 | 125.180 | 12% |
Africa | 53.387 | 59.729 | 12% |
UE | 786.767 | 718.954 | -9% |
Europa (oltre UE) | 2.497 | 10.585 | 324% |
Russia | 74.160 | 125.190 | 69% |
Pacifico | 5.004 | 5.200 | 4% |
Totale | 1.585.204 | 1.551.183 | -2% |
Degno di nota è anche il diverso peso che gli esportatori dell'emisfero meridionale ricoprono sul mercato europeo e su quello USA. Mentre sul mercato statunitense dominano Cile (71%) e Nuova Zelanda (27%), in Europa il quadro è più diversificato, con la presenza di mele da Cile (31%), Nuova Zelanda (24%), Sudafrica (19%), Argentina (13%) e Brasile (13%).
Tra i temi cruciali che interessano il mercato europeo della mela, Binard ha sottolineato le problematiche riguardanti il memorandum siglato lo scorso aprile tra Russia e Unione Europea, nel quale i limiti di residui massimi ammessi sono rimasti invariati e non in accordo con la prassi internazionale, cosa che darà adito a ulteriori discussioni tecniche e a discussioni sulle discrepanze di interpretazione.
Altro tema chiave è quello dell'attuale processo di revisione della Direttiva 91/414 sui principi attivi che saranno consentiti in futuro nella formula degli agrofarmaci. La principale preoccupazione riguarda i nuovi criteri di esclusione delle sostanze - basati non più sul "rischio" ma sulla "pericolosità" - che, se applicati, porterebbero ad una drastica diminuzione delle sostanze chimiche ammesse.
Sia i nuovi criteri di esclusione proposti dalla Commissione Europea, sia quelli avanzati dal Parlamento Europeo avrebbero un impatto negativo, con una riduzione di addirittura l'85% se fossero applicati i nuovi criteri proposti dal Parlamento.
L'ultimo tema cruciale è quello dei consumi: in Europa il consumo di mele pro capite è ormai stabile, con tendenza alla diminuzione e molti paesi sono al di sotto della razione consigliata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (pari a 400 grammi al giorno di frutta e verdura). Per questo, ha spiegato Binard, è molto importante utilizzare ogni mezzo per stimolare i consumi, partendo in primo luogo dalle scuole, dove si possono intraprendere azioni di educazione alimentare tra le giovani generazioni.
For further info: [email protected]