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Fantasie senza alcun fondamento sul rapporto tra fragole e petrolio passate per news al telegiornale

Che un prodotto di eccellenza come la Candonga Fragola Top Quality®, coltivata secondo tutte le regole previste da un rigoroso Manuale di Qualità; sottoposta a controlli non soltanto da parte del Club Candonga® ma certificata da parte di enti accreditati; che insomma un prodotto salubre, certificato e garantito, bello da vedere e ottimo da mangiare sia stato trascinato suo malgrado in guerriglie politiche, con esiti da pura commedia dell'assurdo, è qualcosa che lascia interdetti.

Come un comprensorio produttivo - quale il Metapontino - che dista 150 km dalla Val D'Agri e utilizza, ai fini agricoli, acque che provengono da invasi che si trovano dall'altro versante della Basilicata rispetto ai luoghi delle inchieste sui presunti inquinamenti ambientali provocati dalle estrazioni petrolifere possa essere in qualche modo collegato con essi, al punto da farne un "caso" (inesistente), è un mistero.

Eppure è proprio quanto accaduto negli ultimi giorni; le improvvide esternazioni di un consigliere regionale sulla causa di un (in realtà del tutto fisiologico - vedasi articolo correlato) calo nelle quotazioni attuali delle fragole Candonga (ma di tutte le fragole in generale), hanno costituito il perfetto autogol.



La parte tragica di tutta la questione, però, è stata vedere un telegiornale come TG5 riprendere la cosa e, senza entrare minimamente nel merito della questione o effettuare un approfondimento in qualche modo degno di questo nome, sparare a zero, mettere tutto in un bel frullatore (fragole, cozze e formaggi - vedere per credere dal minuto 6:33 dell'edizione delle ore 20 di giovedì 7 aprile) e ingigantire un allarme inesistente... con la bella conseguenza che poi qualcuno dirà "eh, beh, ma l'ho sentito al tiggi'!"