Al riguardo ne abbiamo parlato con Federico Fapanni, responsabile vendite della Ortobergamo, azienda grossista operante all'interno del mercato bergamasco, partendo dal prodotto del momento per antonomasia e quello su cui ad oggi c'è maggiore interesse: la fragola. "Per crescere – spiega Fapanni – servono sole e caldo nelle aree di produzione, cose che con il meteo degli ultimi giorni non si sono verificate. A causa del maltempo, in molte zone non si è riusciti nemmeno a raccogliere; solo oggi (ieri, ndr) sta migliorando qualcosa". Il risultato sono volumi limitati e solo la Sicilia si difende da questo punto di vista: "la Sicilia – continua Fapanni - fa un po' di massa, ma è la Basilicata a fare la qualità; purtroppo al momento ce n'è poca e la richiesta è aumentata".

Attività al mercato ortofrutticolo di Bergamo.
Per soddisfare la domanda nazionale, è fuori discussione attingere dall'estero, come dalla Spagna per esempio, che pure ha i suoi problemi. "La stagione spagnola della fragola sembra essere un disastro a causa del brutto tempo e di fitopatie (ma pure di scelte colturali errate, cfr. FreshPlaza del 21/03/2016), così qui in Italia stanno arrivando molte meno fragole dalla Spagna di quanto non capiti in un'annata normale", riprende il grossista.
Date le premesse, l'esito è scontato: "Da una settimana a questa parte i prezzi sono in rialzo e se prima viaggiavamo su prezzi tra i 4 e i 4,50 euro al chilo, oggi siamo tra 5 e 5,50 euro/kg per delle fragole della Basilicata e tra i 4 e i 4,50 per le altre".
"Ma la vera star del momento sono gli asparagi", riprende Fapanni. Conferma quanto riportato la scorsa settimana (cfr. FreshPlaza del 17/03/2016) e continua spiegando che tra le produzioni estere "in Italia quelli turchi non vanno per qualità, di Spagna non ce n'è, mentre quelli del Perù non sono gratis (come a dire che i prezzi sono molto, troppo alti, ndr). Il meteo tiene fermo il grosso della produzione italiana e il risultato è stato un grande interesse verso l'asparago napoletano, solitamente meno richiesto di altri: i suoi prezzi sono praticamente raddoppiati e, se fino a 20 giorni fa veniva quotato tra i 3 e i 3,20, 3,50 euro al chilo al massimo, oggi siamo a 6 euro/kg, mentre lo spagnolo viaggia sui 7 euro/kg".
Da segnalare anche il caso del fagiolino da consumo fresco, in questo momento un prodotto d'importazione su cui, oggi, "c'è molta richiesta. Ma il Marocco, la cui produzione è considerata il top del momento, dispone di pochi volumi. La domanda è tale che, per soddisfarla, da una decina di giorni l'Italia si appoggia al Senegal, da cui però bisogna importare per via aerea", leggasi costi maggiori e prezzi più alti, tant'è che oggi sul mercato bergamasco le quotazioni del fagiolino viaggiano intorno ai 3,50 euro al chilo. Tuttavia, questa sembra essere una situazione destinata a non durare ancora per molto; Fapanni ci spiega che i rumors vogliono già da questa settimana un aumento della produzione marocchina.

Attività al mercato ortofrutticolo di Bergamo.
Anche i prezzi di altre referenze sono segnalati in aumento. Vediamo alcuni casi: a partire dalle arance che, riprende il grossista, "sono state ferme fino ad ora, ma nelle ultime battute della campagna italiana (il cui momento di crisi è ben noto, cfr. FreshPaza del 17/03/2016) c'è un po' di movimento e i prezzi sono saliti, anche se nulla di eclatante: una decina di centesimi di euro al chilo, vista anche la presenza sul mercato di arance provenienti dall'Egitto, mentre si parla di un arrivo imminente di quelle greche".
Tra gli altri, sono in aumento anche i prezzi di cavolfiori e broccoli a causa, riprende Fapanni, "del brutto tempo al Sud che ha ridotto le produzioni. I prezzi sono passati da 50 eurocent al chilo fino anche a 1,80 euro/kg". Lo stesso, ma con una piccola variazione sul tema, vale per le zucchine e per i carciofi. Per il primo prodotto i volumi sono minori ma "il mercato non ha reagito al calo e i prezzi sono sì aumentati, ma non tanto quanto altre referenze". Per il secondo prodotto invece, conclude Fapanni, "questi sono gli ultimi colpi della Sardegna. Certo non c'è più richiesta come prima, nel pieno della stagione, ma questo è bilanciato dai volumi minori, così i prezzi per il carciofo sardo sono praticamente raddoppiati, passando dai 20 eurocent di venti giorni fa ai 50 di oggi, 60 per lo Spinoso".