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Una sintesi dei dati emersi dal 27mo Convegno Peschicolo Nazionale 2014

Tutti i numeri della peschicoltura in Europa

Un'Italia in sostanziale affanno e una Spagna che fa passi da gigante diventando un temibile competitor al vertice italiano nella peschicoltura europea: questo in estrema sintesi quanto emerso giovedì mattina 23 ottobre 2014, nelle prime tre presentazioni in apertura del 27esimo Convegno Peschicolo Nazionale, svoltosi a Ravenna.


Un momento della mattinata di giovedì del Convegno Peschicolo Nazionale. E' la presentazione di Hans Christopher Behr (sul palco a destra), dell'AMI di Bonn, Germania.

A intervenire sono stati Elisa Macchi, direttore del CSO, Giancarlo Minguzzi, presidente di Fruitimprese Emilia Romagna, e Hans Christoph Behr, dell'AMI, società d'analisi di Bonn (Germania). Quello che segue è un sunto e una rielaborazione in forma aggregata delle loro presentazioni.

Europa
Le previsioni produttive del 2014 parlano di un generale incremento di produzione in tutti i principali paesi europei produttori. Francia +13%, Spagna +12% e un record di crescita da parte della Grecia che, stando alle previsioni, potrebbe mettere a segno addirittura un +55% rispetto all'anno precedente. In quanto a crescita, l'Italia risulta al palo con un +1%.


Le previsioni produttive di pesche e nettarine in Europa per il 2014 (elaborazione CSO su dati Europech). Clicca qui per visualizzare l'immagine ingrandita.

Il previsionale 2014 è in controtendenza rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni. In termini complessivi infatti la produzione europea di pesche, nettarine e percoche è in riduzione. Dal 2000 al 2013 tutti i principali paesi produttori europei sono in calo: l'Italia è passata da 1,6 milioni di tonnellate nel 2000 a 1,5 milioni di tonnellate nel 2013, mentre la Francia è passata da 450.000 tonnellate all'inizio del millennio a circa 300.000 tonnellate l'anno scorso. Stesso discorso per la Grecia, che nel 2013 ha chiuso la stagione sulle 300.000 tonnellate. Unica eccezione la Spagna, che anzi ha quasi raddoppiato la propria produzione.


L'andamento produttivo degli ultimi anni nei principali paesi produttivi europei di pesche e nettarine (elaborazione CSO su dati Europech). Clicca qui per visualizzare l'immagine ingrandita.

Interessante il dato sui consumi di pesche e nettarine in Europa: chi ne mangia di più sono gli italiani i quali, se messi di fronte alla scelta tra pesche e nettarine, scelgono le prime, a differenza del resto degli europei che invece preferiscono le nettarine.


Consumo casalingo di pesche e nettarine in alcuni paesi europei (fonte GfK, Kantar Worldpanel, AMI. Anno 2013, eccezion fatta per Regno Unito e Paesi Bassi i cui dati si riferiscono al 2012)

I principali esportatori

Italia
Ecco in sintesi la situazione italiana: produzione in calo, così come sono in calo le superfici coltivate al Nord e al Centro, mentre crescono quelle al Sud (per maggiori informazioni clicca qui).

L'Italia è il primo paese produttore di pesche e nettarine a livello europeo: è made in Italy il 40% dell'offerta europea, mentre all'interno dei confini italiani rappresentano il 25% dell'offerta frutticola italiana. Parliamo di un valore alla produzione che, ha mostrato la Macchi, supera i 600 milioni di euro. Insieme a tutta l'altra frutta estiva e senza considerare l'indotto, occupa 100.000 persone, 4 volte la Fiat. La crisi del 2014 ha portato a calcolare come a rischio 10 milioni di giornate di lavoro.

In base ai dati presentati da Minguzzi (citando fonti Istat), nel primo semestre del 2014 l'Italia ha esportato più pesche e nettarine rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: +24% in termini di valore, ma con un sonoro -17% in termini di valore.


La produzione di pesche e nettarine in Italia negli ultimi anni (fonte Istat 2013).

Un discorso a parte lo meritano le varietà, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Dal punto di vista qualitativo abbiamo assistito a un sostanziale rinnovo varietale, che sta portando a preferire le varietà subacide/dolci a scapito di quelle più acide, mentre ancora il 90% della produzione è a polpa gialla.


Il panorama varietale delle pesche coltivate dai soci CSO (elaborazione e dati CSO). Clicca qui per visualizzare l'immagine ingrandita.


Il panorama varietale delle nettarine coltivate dai soci CSO (elaborazione e dati CSO). Clicca qui per visualizzare l'immagine ingrandita.

Sulla quantità di varietà coltivate si apre un capitolo: quello del coordinamento dell'offerta. Ad oggi (dati catastali del CSO) sono ben 470 le varietà coltivate nella penisola (erano 450 nel 2004). "E' fondamentale - ha spiegato la Macchi nella propria presentazione - proseguire il miglioramento varietale. Il panorama presente attualmente è molto variegato e disomogeneo sotto molti aspetti. E' necessario uniformare l'offerta di prodotto su standard qualitativi elevati, ma allo stesso tempo rendere riconoscibili le diverse varietà con le loro caratteristiche". E per questo, stando a quanto espresso da più parti durante il convegno, forse quasi 500 varietà sono un po' troppe.

C'è poi un altro tema: quello della disaggregazione del comparto. Il CSO rappresenta il 16% delle superfici coltivate a pesche e nettarine in Italia, meno della metà di quanto rappresenti quelle coltivate a kiwi (36%) e pere (35%).

Spagna
Negli ultimi anni la Spagna ha registrato un vero e proprio boom nella produzione di pesche e nettarine, specialmente nelle regioni del Nord: Navarra e Catalogna in primis che così sono passate dal rappresentare il 40% della produzione spagnola al 70% degli ultimi anni. Dettagli non da poco per l'Italia, considerato che le produzioni di queste regioni arrivano sul mercato in contemporanea con quelle del Nord Italia.

Da notare poi la crescita delle esportazioni, che nel 2013 (rispetto al 2012) hanno registrato una crescita del 17%, dato che diventa +21% considerando solo le destinazioni all'interno dell'Unione Europea. In particolare sono cresciute le spedizioni verso la Francia e la Germania (rispettivamente +22 e +31%).


L'export spagnolo di pesche e nettarine nel 2013 rispetto al 2012 (fonte Eurostat).

Sul fronte interno spagnolo, invece, da notare il comportamento dei consumatori di pesche e nettarine che, per comprarle, come ha spiegato Behr nel proprio intervento, preferiscono i negozi tradizionali (38%), seguiti dai supermercati (29%) e dai mercati (17%).


Dove avvengono gli acquisti di pesche e nettarine in Spagna (fonte Kantar Wordpanel/Magrama, AMI. Anno 2013).

Grecia
Sul calo di produzione negli ultimi anni e sull'eccesso d'offerta stimata per il 2014 abbiamo già parlato.

In particolare va detto che la Grecia è un grande esportatore soprattutto verso i paesi dell'Est Europa: il 2013 però ha rappresentato un crollo delle esportazioni verso queste destinazioni (vedi tabella sottostante) e l'embargo russo per il 2014 non sta di certo aiutando.

A causa "dell'embargo russo - ha spiegato al convegno peschicolo, durante un panel di discussione, Koukouryannis, consulente delle OP greche - è mancato il 30% dell'export greco effettuato in Russia, che per noi è il principale mercato, con buoni prezzi e dove esportiamo anche i calibri più grandi. Gli altri mercati hanno già molta offerta. (in risposta) Abbiamo cercato nuovi mercati, come i Paesi arabi, dove esportavamo anni fa, smettendo poi per via degli alti costi".


L'export greco di pesche e nettarine nel 2013 rispetto al 2012 (fonte Eurostat).

I principali paesi importatori

Germania
La Germania è un importante paese importatore di pesche e nettarine.

A contendersi la Germania come mercato di destinazione sono soprattutto la Spagna e l'Italia. E' spagnola una pesca e nettarina importata, cui segue l'Italia, coprendo il 43% delle importazioni. Insomma, i due paesi del Mediterraneo forniscono insieme il 93% delle pesche e nettarine straniere che si trovano in Germania. Quella piccola quota che rimane (7%) è coperta da Francia (3%), Paesi Bassi (2%), Grecia (1%) e altri paesi (1%).


Andamento delle importazioni in Germania di pesche e nettarine in volumi e valore (fonte Eurostat).


Quantità di pesche e nettarine comprate in Germania e prezzo medio d'acquisto (fonte Kantar Worldpanel, AMI).

Ma il dato tedesco che nessuno (o almeno nessuno in sala durante il convegno peschicolo, a giudicare dalle reazioni, NdR) si aspettava viene dalla risposta alla domanda "ma i tedeschi dove comprano le pesche e le nettarine?". Ebbene, a fare la parte del leone sono i discount, dove vengono acquistate quasi 2 pesche/nettarine su 3. Seguono i supermercati e gli ipermercati.


Dove avvengono gli acquisti di pesche e nettarine in Germania (fonte Kantar Wordpanel/Magrama, AMI. Anno 2013).

Francia
Questo paese è in realtà uno dei maggiori produttori europei di pesche e nettarine, ma negli anni la sua produzione si è ridimensionata ed è per la stragrande maggioranza indirizzata a soddisfare la domanda interna, che comunque ha bisogno di importanti importazioni, a partire dalla confinante Spagna.

Si veda la tabella sottostante che riporta per il 2013 un aumento delle importazioni del 15% rispetto al 2012, per la maggior parte provenienti dalla Spagna (che ha assestato un +15%). In crescita anche le importazioni dall'Italia, cresciute nel 2013 rispetto all'anno precedente, del 29%, sebbene si partisse da volumi molto limitati se paragonati a quelli spagnoli.


L'import francese di pesche e nettarine nel 2013 rispetto al 2012 (fonte Eurostat).

La Francia risulta appetibile come paese destinatario soprattutto per gli alti prezzi al consumatore: da anni sono sopra i 2 euro e negli ultimi tempi sono risultati in salita, fino a puntare quota 2,70 euro al chilo.


Quantità di pesche e nettarine comprate in Francia e prezzo medio d'acquisto (fonte Kantar Worldpanel, AMI).

Il 32% delle pesche e nettarine comprate dai francesi vengono soprattutto dagli ipermercati, mentre viene dai supermercati il 18% e dai discount il 13%.


Dove avvengono gli acquisti di pesche e nettarine in Francia (fonte Kantar Wordpanel/Magrama, AMI. Anno 2013).

Regno Unito
Negli ultimi anni stanno crescendo le importazioni verso la patria di Sua Maestà, sia dal punto di vista quantitativo che, soprattutto, di valore. Purtroppo per l'Italia però il Regno Unito è diventato negli ultimi anni un feudo della Spagna; da lì vengono infatti due pesche e nettarine su tre di quelle importate (il dato esatto è del 67%). Segue a grande distanza, l'Italia (12%), il Sudafrica (7%), la Francia (5%), il Cile (2%) e altri paesi (7%).


Andamento delle importazioni nel Regno Unito di pesche e nettarine in volumi e valore (fonte Eurostat).

Polonia
Altro importante importatore, altro primario mercato di destinazione della Spagna, dove gli iberici coprono ben il 60% del mercato delle pesche e nettarine d'importazione. L'Italia rappresenta invece il 16%, la Germania il 12%, la Grecia il 4%, i Paesi Bassi il 2% e altri con il 6%.

Scandinavia
Qui invece la parte del leone la fa proprio l'Italia. Sono infatti italiane il 55% delle pesche e nettarine d'importazione, mentre sono spagnole il 26%.

Qui di seguito trovate i link per scaricare le presentazioni esposte al Convengo Peschicolo Nazionale 2014 e da cui l'articolo è stato estratto:
  • Elisa Macchi, direttore CSO: "Evoluzione e prospettive della produzione di pesche e nettarine in Europa" (download)
  • Giancarlo Minguzzi, presidente di FruiImprese Emilia Romagna: "I flussi commerciali in Europa: prospettive e criticità" (download)
  • Hans-Christoph Behr, AMI (Germania): "Il consumo di pesche e nettarine in Europa" (download)