E se invece della classica fiera dell'ortofrutta ci inventassimo qualcosa di completamente diverso?
Da una parte, c'è chi sottolinea che parlare di Bologna o Rimini quando in Italia c'è una Capitale che si chiama Roma, con tutti gli annessi e connessi a carattere non solo logistico che la Città eterna rappresenta, è ancora segno dell'incapacità del settore ortofrutticolo professionale di fare un salto dimensionale analogo a quello compiuto in Germania, in Spagna o altrove. "Riconduciamo gli sforzi all'ottimizzazione delle risorse e delle competenze - scrive il nostro lettore Lorenzo Gurnari - Il resto lo fanno le nostre produzioni, capacissime di farsi ambasciatrici di loro stesse. Immaginate poi cosa sarebbe il dopo-fiera nella Capitale, soprattutto per i visitatori che vengono da fuori. Si potrebbe mettere al centro l'evento fieristico, con un pre-fiera divulgativo ed un post-fiera itinerante."
Ma c'è anche chi, come l'imprenditore Matteo Freddi, ritiene il concetto classico di fiera semplicemente superato e non rispondente all'effettiva ricchezza dei territori e delle competenze del settore ortofrutticolo italiano: "Siamo davvero sicuri che voler competere sullo stesso piano con manifestazioni statiche e molto ben organizzate come Fruit Logistica o Fruit Attraction sia la giusta soluzione? Io sfido chiunque a trovare gioia e curiosità scorrendo il Virtual Marketplace di una fiera, o partecipando ad una di queste manifestazioni dovendo comprimere convegni, incontri, passeggiate in un giorno e mezzo di fiera (perché ormai è questo il tempo medio che si dedica a simili eventi). A Berlino per esempio, nella giornata del giovedì, non abbiamo nemmeno il tempo per mangiare un boccone perché ci fermiamo a parlare con gli amici della nostra stessa Regione invece di confrontarci con tutto il resto del mondo, a noi sconosciuto."
"Siamo un popolo profondamente e orgogliosamente spaccato e litigioso? - domanda Matteo Freddi - Sì, purtroppo. Abbiamo tuttavia una serie incredibile di distretti stupendi con annesse città meravigliose e cibi invidiabili? La risposta è altrettanto positiva. Allora non sarebbe meglio promuovere queste caratteristiche uniche organizzando visite guidate alle piantagioni, agli stabilimenti e alle città, coinvolgendo compagnie aeree, Regioni, Ministero e tutte le filiere? Io vorrei che venissero in Italia, ospitati da noi, buyer da tutti i Paesi del mondo per vedere le nostre eccellenze in tempi accettabili, con la possibilità di veri e proficui incontri B2B e programmazione delle forniture, magari proprio a ridosso del momento della raccolta."
"Le date non contano nulla - conclude Matteo - quello che conta è far vedere che non siamo rimasti agli anni '80, ma che possiamo competere con chiunque perché noi siamo l'ITALIA e che siamo in grado di trovare soluzioni ai problemi che altri si sognano soltanto di risolvere! Dobbiamo riuscire a portare qui da noi le persone che contano per mostrare loro che non scherziamo più e che vogliamo riprenderci il posto che ci spetta nel mondo dell'ortofrutta, cioè la vetta. In sostanza, basta fiere classiche e staticità, viva i viaggi di studio e affari; un anno si può fare in Emilia, poi in Veneto, poi in Puglia o in Campania."
Riteniamo che entrambe le posizioni espresse dai nostri lettori colgano perfettamente quello che è il punto della questione: la straordinarietà del nostro Paese rispetto a tutto il resto del mondo. Dobbiamo ripartire da qui, da quelle che sono le nostre virtù, e che forse nascono dai nostri stessi presunti difetti e cioè dalla nostra incapacità di uniformarci gli uni agli altri, dalla nostra esigenza di sottolineare sempre le rispettive specificità e differenze, dal nostro orgoglio per quello che sappiamo fare bene e che conferisce a tutti e a ciascuno dei territori italiani una cifra unica e inimitabile. Roma è solo l'esempio più alto e universalmente noto di quello che l'Italia è in ogni suo luogo: un'infinita scoperta, di cui non si è mai sazi, che non finisce mai di stupire e affascinare. Che aspettiamo a sfoderare le nostre carte migliori nei confronti del mondo?
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