"La patata viene coltivata nel territorio dell'Alto Viterbese, caratterizzato da terreni di origine vulcanica che si presentano sciolti, leggeri, sufficientemente profondi e ricchi di elementi chimici, in particolar modo di potassio. Tali peculiarità consentono di ottenere tuberi con una buccia particolarmente liscia, di forma regolare e privi delle anomalie che possono caratterizzare i tuberi coltivati in terreni più compatti - spiega Giuliani - In particolar modo, la ricchezza di potassio si traduce in un maggiore contenuto di amido e di sostanza secca nelle patate, che presentano migliore sapidità e serbevolezza".
"Le varietà ammesse dal disciplinare sono limitate e comprendono Monalisa, Ambra, Agata, Vivaldi, Finka, Marabel, Agria, Chopin, Universa e Arizona. I produttori devono rispettare in modo rigoroso le tecniche di coltivazione previste dal disciplinare". Gli agricoltori che producono la Patata dell'Alto Viterbese IGP sono per lo più aziende a conduzione familiare.
L'area di produzione è quella dei comuni dell'Alto Viterbese, in particolar modo: Grotte di Castro, Onano, San Lorenzo Nuovo, Acquapendente. Gli ettari coinvolti per la produzione a marchio IGP nella stagione 2012/13 sono stati circa 100 per una raccolta di 4.000 tonnellate.
Il ciclo produttivo prevede le seguenti fasi: preparazione del terreno, semina, sarchiatura, rincalzatura, irrigazione e raccolta. La commercializzazione del prodotto va da settembre a maggio.
"A causa delle intense piogge di febbraio, le semine hanno subito un ritardo di alcune settimane; in annate normali, l'inizio cade intorno alla prima decade di marzo, mentre per quest'anno le semine slitteranno dal 20 marzo in poi".
Marchio IGP: quali i vantaggi finora riscontrati e quali auspicate in futuro?
"Nel primo anno di protezione a livello transitorio, i vantaggi dell'IGP sono stati molto positivi perché hanno permesso al Consorzio Cooperativo - unica struttura che è riuscita a commercializzare il prodotto IGP sul territorio - di entrare su nuovi mercati (GDO e non), grazie alla maggiore garanzia offerta".
Giuliani spiega: "Negli anni passati, prima di questa certificazione eravamo vittima di contraffazioni, perché il prodotto estero veniva spacciato per originario della nostra zona, andando a danneggiare gli agricoltori del territorio. Grazie alla denominazione IGP il problema della contraffazione è stato risolto".
"Per la stagione 2012/13, il marchio IGP ha rappresentato un punto a favore per la nostra struttura, perché ci ha permesso di crescere sia dal punto di vista commerciale sia nella gestione ed organizzazione del lavoro - prosegue Giuliani - Si spera quindi che le produzioni di patata a marchio aumentino, in modo da poter valorizzare sempre di più la nostra produzione".
Finora, la Patata dell'Alto Viterbese IGP è stata interamente venduta sul territorio nazionale, perché fino a pochi giorni fa aveva una protezione a livello solo transitorio e quindi ne era vietata la commercializzazione all'estero. "Da oggi, con l'approvazione definitiva, il prodotto può essere venduto in tutti i paesi europei e quindi il nostro prossimo obiettivo è quello di esportarlo - conclude Giuliani - I formati di vendita sono i verbag da 2, 2,5 e 5 kg: per la commercializzazione del prodotto IGP abbiamo creato una confezione speciale, diversa dalle altre, in modo da contraddistinguere la produzione".
Contatti:
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C.C.OR.A.V. - Consorzio Cooperativo Ortofrutticolo Alto Viterbese
Loc. Salcinella s.n.c.
01025 Grotte di Castro (VT)
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