Soddisfatti, in questo senso, gli organizzatori dell'iniziativa, che dopo il convegno mattutino si è completata nel pomeriggio con visite sul campo negli areali produttivi di aziende aderenti a Sant'Orsola e Consorzio Piccoli Frutti: Lara Giongo ricercatrice della Fondazione Mach, principale promotrice dell'evento, ha sottolineato l'importanza di aver condiviso un momento nel quale sono state fornite indicazioni per risalire la china, dopo due anni particolarmente difficili. Anche la stagione in corso, infatti, si presenta tutt'altro che esaltante: l'anomalo clima estivo ha sostanzialmente concentrato in un solo mese i raccolti dei piccoli frutti, soprattutto dei lamponi, provocando surplus produttivo e avvilendo le quotazioni.
Come venirne fuori? In primis puntando su varietà diverse, più resistenti. La fragola trentina, la più colpita dalla crisi, ha già voltato pagina: Elsanta, da questa stagione - in particolare negli impianti sopra i 500 metri di altezza - ha ceduto il passo a Capri e Murano. Per quanto riguarda il lampone si va diffondendo Evita, per la prima volta diffusa su larga scala e dal 2014 toccherà alla varietà Lagorai. Per il futuro, sono molte altre le opzioni promettenti: la ricerca negli ultimi tempi ha saputo "mettere sul piatto" numerose selezioni avanzate, così come diverse linee di genetica che perseguono una sempre maggiore integrazione con il mondo produttivo per valorizzare la filiera sia in termini produttivi che di qualità dei frutti.

Fragola "Capri", sviluppata dal CIV - Consorzio Italiano Vivaisti di San Giuseppe di Comacchio (provincia di Ferrara).
Ma bisogna a tutti i costi fare sistema, hanno detto a chiare lettere Gianluca Baruzzi e Walther Faedi dell'Istituto sperimentale per la frutticoltura di Forlì, coordinatori del progetto nazionale Liste Varietali Fragola: ricerca e produzione nel Trentino sono divise, ha denunciato in particolare Faedi, occorre finalizzare gli obiettivi, aggregarsi, darsi obiettivi comuni. L'innovazione di prodotto è importante, ma non è la panacea di tutti i mali, ha proseguito il relatore: deve essere abbinata ad una migliore organizzazione commerciale, anche nell’ottica di raggiungere nuovi mercati esteri.
"Un'occasione di confronto importante: l'invito a unirsi va tenuto nella massima considerazione anche se non è facile passare dalle parole ai fatti", ha dichiarato a FreshPlaza il presidente di Sant'Orsola Silvio Bertoldi. "Siamo reduci da un 2012 difficile, dal punto di vista commerciale, mentre l'estate 2013 va in archivio con una concentrazione di raccolto e conseguente sovrapproduzione nel mese di luglio che ovviamente non fa bene ai listini. Vero anche che la situazione è leggermente differenziata: se la fragola risente del calo dei consumi collegato alla crisi economica, i piccoli frutti, che io definisco "mercato di lusso accessibile", non ne soffrono più di tanto; il problema vero è la scarsa concentrazione del prodotto."
Il primo sulla sinistra è Silvio Bertoldi, presidente della coop Sant'Orsola.
La storica Op trentina sta cercando di incrementare la quota di export e di ridurre le importazioni; per questo, nell'ottica di ampliare la stagionalità senza uscire dai confini nazionali, si è insediata in Calabria e, lo scorso anno, anche in Sicilia "una regione che ci fornisce lamponi in precedenza acquistati in Spagna", puntualizza Bertoldi, aggiungendo: "La ricerca? Svolge un ruolo fondamentale e credo che nei prossimi due anni ci saranno novità davvero significative. Sono tante le varietà promettenti in cantiere soprattutto per la fragola, quella che oggi è più in difficoltà: Elsanta è in crisi, i produttori si sono già mossi per rimpiazzarla, ma aspettano delle alternative."
Il convegno, aperto dal saluto di Michele Pontalti del Centro Trasferimento Tecnologico della Fondazione Mach, è entrato nel vivo con l'intervento di Riccardo Velasco, responsabile del dipartimento biologia delle piante da frutto. Giancarlo Bouonous dell'Università di Torino, nella sua veste di coordinatore del progetto del Ministero delle Politiche Agricole Liste Varietali Piccoli frutti, ha illustrato l'importanza dei piccoli frutti ed in particolare della ricerca varietale in ambito nazionale, mentre Lara Giongo ha presentato i risultati derivanti dall'attività di ricerca nel miglioramento genetico e nella genomica applicata, con particolare riferimento agli ultimi due anni di lavori.
I relatori della giornata. Da sinistra a destra: Laura Zoratti, Paolo Martinatti, Riccardo Velasco, Giancarlo Bounous, Lara Giongo, Walther Faedi, Gianluca Baruzzi e Sandro Conci.
Quindi, dopo che Marco Giacomelli della cooperativa Sant'Orsola ha presentato i risultati della sperimentazione su fragola e lampone, Sandro Conci e Tommaso Pantezzi del Ctt hanno svolto una panoramica sullo sviluppo della tecnica di coltivazione del lampone che in Trentino si è evoluta negli ultimi 15 anni, con particolare attenzione al passaggio dal pieno campo al fuori suolo, con utilizzo di diverse varietà; a seguire, Laura Zoratti si è soffermata sulla sperimentazione che si sta svolgendo tra Fondazione Mach e Università di Oulu, in Finlandia, per monitorare gli effetti dell'ambiente - ed in particolare della luce - sulla qualità del mirtillo, sia selvatico che coltivato. In chiusura, Paolo Martinatti ha illustrato i risultati della sperimentazione sui livelli qualitativi e produttivi di fragole coltivate fuori suolo.
In sala ad ascoltare, fianco a fianco, i vertici di Sant'Orsola e di "Aurora Fruit".