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Progetto Continnova: resoconto del workshop 'Soluzioni tecnologiche per il trasporto dell'ortofrutta pugliese'

Venerdì 23 febbraio ad Acquaviva delle Fonti (provincia di Bari), presso l'azienda IFAC SpA, si è tenuto il Workshop dal titolo "Soluzioni tecnologiche per il trasporto dell'ortofrutta pugliese", organizzato nell'ambito del Progetto Continnova ("Container innovativo isotermico intermodale equipaggiato con atmosfera controllata per il trasporto di prodotti ortofrutticoli freschi"), Bando Aiuti a Sostegno del Cluster Tecnologici Regionali della Regione Puglia.



Il Workshop ha rappresentato un'opportunità per discutere e confrontarsi sulla possibilità di utilizzare la tecnologia dell'atmosfera controlla per la fase di trasporto. I lavori sono stati avviati dalla Dr.ssa Angela Amodio della IFAC SpA, azienda capofila del progetto e da InnovaPuglia SpA nella persona del Dr. Gaetano Grasso.


A sinistra Gaetano Grasso (InnovaPuglia SpA); a destra Angela Amodio (IFAC SpA)

La relazione introduttiva è stata tenuta dal Prof. Giancarlo Colelli del Dipartimento SAFE dell'Università di Foggia che ha descritto i vantaggi relativi all'applicazione dell'atmosfera controllata (AC) sui prodotti ortofrutticoli. Tuttavia, il Prof. Colelli, ha anche evidenziato l'importanza di definire, per ciascun prodotto ortofrutticolo, le concentrazioni gassose di O2 e CO2 che non devono essere raggiunte, in quanto responsabili di alterazioni qualitative dei prodotti. Inoltre, è stato sottolineato come la tecnologia dell'AC deve rappresentare un supporto alla gestione ottimale della temperatura e dell'umidità nel corso della conservazione anche durante la fase di trasporto dei prodotti ortofrutticoli.


L'intervento di Giancarlo Colelli


Un momento del dibattito

La dr.ssa Maria Cefola dell'Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA) del CNR ha posto in evidenza i vantaggi offerti dall'impiego della composizione atmosferica per il trasporto dell'uva da tavola. Le prove sperimentali condotte presso l'URT dell'ISPA nel CS-DAT (Foggia), hanno permesso di definire la miscela di O2 e CO2 idonea per il trasporto dell'uva da tavola, nonché come concentrazioni di CO2 superiori al 20% possono determinare l'instaurarsi di un metabolismo fermentativo, confermato anche dagli alti valori di attività respiratoria e di acetaldeide ed etanolo misurati.


Un particolare del dimostratore

I risultati ottenuti in laboratorio sono stati impiegati per la simulazione del trasporto refrigerato dell'uva da tavola, mediante l'impiego del prototipo di Container Innovativo, in collaborazione con l'azienda Ermes Snc di Noicàttaro, quale ente terzo di valutazione. Il trasporto dell'uva da tavola cv Italia adottando la concentrazione gassosa proposta, risulta confrontabile e, per alcuni parametri, migliore rispetto al prodotto trasportato con l'ausilio del tappetino di SO2 fino a 12 giorni a bassa temperatura.


L'intervento di Maria Cefola

Relativamente alla possibilità di poter utilizzare la tecnologia proposta per il trasporto di carciofi, l'attività di ricerca condotta su quattro cultivar di carciofo dalla dr.ssa Maria Luisa Amodio del Dipartimento SAFE dell'Università di Foggia, ha messo in evidenza come valori elevati di CO2 possono indurre nel carciofo imbrunimenti sulle bratte interne, non visibili esternamente, che risultano differenti in funzione della cultivar, concentrazione di CO2 e tempo di esposizione.


Studenti del Corso ITS Tecnico superiore della gestione del post-raccolta della filiera ortofrutticola

I risultati mostrano come al fine di preservare la qualità di tale prodotto, particolarmente apprezzato per le sue importanti qualità nutrizionali, servirà uno stretto controllo della composizione atmosferica che non comporti accumuli di CO2 all'interno del mezzo di trasporto in particolare se questo avviene con altri prodotti ortofrutticoli ad alto tasso respiratorio.


L'intervento di Maria Luisa Amodio

L'ing. Stefano Lisi del Dipartimento DMMM del Politecnico di Bari (POLIBA) ha presentato i risultati dello scouting tecnologico e di innovazione nel settore del trasporto ortofrutticolo. Dallo studio è emerso un grande numero di brevetti legati alla conservazione dei prodotti ortofrutticoli e un numero molto limitato di quelli legati alle atmosfere controllate applicate alla fase di trasporto. Inoltre, è stato posto l'accento sul forte e sempre più crescente interesse che le multinazionali operanti nel settore della logistica e della refrigerazione dei prodotti ortofrutticoli, hanno nello sviluppare sistemi che sfruttano i vantaggi dell'atmosfera controllata per il trasporto di frutta tropicale o prodotti caratterizzati da alti livelli di attività respiratoria.


A sinistra Stefano Lisi; a destra Vito Amodio

La visita al prototipo e al dimostratore realizzati e validati nel corso delle attività progettuali dal partenariato, è stata preceduta dall'intervento del Dr. Vito Amodio, responsabile commerciale della IFAC Spa, che ha messo in luce il lavoro svolto dall'azienda per l'ottenimento di una cassa isotermica con performance migliorate sia in termini di isolamento termico che di ottimizzazioni dei volumi interni, questo anche grazie alla possibilità di utilizzare pareti mobili scorrevoli che consentono di trasportare prodotti ortofrutticoli con esigenze termiche e di atmosfera controllata differenti.


Visita al dimostratore

La fase di ingegnerizzazione del sistema di controllo ossia della centralina, è stato oggetto dell'intervento dell'Ing. Berardo Sciscio che ha illustrato gli step di sviluppo della sensoristica portata avanti con la collaborazione dell'azienda DITRO srl rappresentata dall'Ing. Giovanni Calderoni. La centralina sviluppata permette la gestione automatica dell'immissione dei gas (N2 e CO2) all'interno del vano di carico cosi come il controllo attraverso sensori della concentrazione di O2 e CO2 oltre che di temperatura e umidità.


A sinistra Berardo Sciscio; a destra Giacomo Suglia

Nella foto a destra: un particolare del prototipo

Le possibili tecnologie per il monitoraggio della qualità durante la fase di trasporto sono state illustrate dal dr. Vincenzo Lippolis dell'ISPA-CNR. In particolare sono state svolte valutazioni oggettive dei livelli di qualità dell'uva da tavola sulle cultivar Italia e Vittoria, attraverso l'impiego delle seguenti tecniche: analisi di immagine (ISSIA-CNR), naso elettronico basato sulla spettrometria di massa (ISPA-CNR), cromatografici cromatografia liquida associata alla spettrometria di massa (HPLC-MS), (Dicathec POLIBA) e l'analisi attraverso la risonanza magnetica nucleare (Apulia food fingerprint). Tra questi è emerso come la tecnologia più adatta ad essere implementata nel container potrebbe essere l'analisi di immagine, essendo di tipo non distruttivo. Tuttavia non è da escludere le potenzialità offerte dal naso elettronico, attraverso l'impiego di sensori di sostanze volatili quali indicatori di freschezza o di perdita di qualità dell'uva da tavola.


L'intervento di Vincenzo Lippolis

L'ing. Antonio Sacchetti della Tera Srl ha focalizzato il suo intervento sulle potenzialità che l'internet delle cose (IoT) può avere nel settore del trasporto illustrando il portale realizzato nell'ambito del progetto, che rappresenta la piattaforma per il monitoraggio in real time dei parametri di temperatura, umidità, cosi come la percentuale di O2 e CO2 presente all'interno del container.


L'intervento di Antonio Sacchetti

Nel corso dell'ultimo intervento da parte di Giacomo Suglia, Presidente dell'Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli (APEO), è emerso chiaro l'interesse che produttori ed esportatori ortofrutticoli associati ad APEO cosi come i referenti di importanti aziende che commercializzano prodotti ortofrutticoli, nel poter contare su nuove soluzioni tecnologiche al fine di raggiungere mercati di vendita più lontani, mantenendo, per quanto possibile, inalterati i principali parametri di qualità primi fra tutti le caratteristiche visive e organolettiche.

Al termine degli interventi, moderati dal dr. Bernardo Pace (nella foto a destra) dell'ISPA-CNR si è aperto il dibattito nel quale è emerso in maniera chiara la disponibilità del partenariato nel mettere a disposizione delle imprese che ne facessero richiesta, il prototipo o il dimostratore al fine di valutare direttamente le potenzialità di tale tecnologia. Inoltre, sono stati sottolineati i vantaggi che i prodotti ortofrutticoli trasportati in atmosfera controllata manifestano nei 2-3 giorni successivi al trasporto, durante la fase di vendita presso la grande distribuzione organizzata che generalmente avviene per la maggior parte dei prodotti ortofrutticoli a temperatura ambiente.


I partner del Progetto Continnova. Clicca qui per un ingrandimento.

Contatti:
Bernardo Pace – bernardo.pace@ispa.cnr.it
Maria Cefola – maria.cefola@ispa.cnr.it
Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR),
Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA)
Unità di Ricerca Territoriale (URT) c/o Centro Servizi del Distretto Agroalimentare del Tavoliere (CS-DAT) Traversa Viale Fortore – Foggia
Tel.: 080 5929304 - 0881 630201
Data di pubblicazione: