Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

La Sicilia si conferma tra le regioni piu' produttive d'Italia, ma solo 25 aziende su 100 sono aggregate

"Con una superficie di circa 8000 ettari coltivati a orticole in pieno campo o in ambiente protetto, senza trascurare la zootecnia e la floricoltura, la provincia di Ragusa si attesta come uno dei territori a vocazione agricola più produttivi d'Italia". Con questo incipit il presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Ragusa, Francesco Celestre, ha aperto lo scorso 2 dicembre un convegno-studio, alla presenza di 70 agronomi e del dirigente dell'ispettorato agrario di Ragusa, Giorgio Carpenzano. Quest'ultimo, dopo i saluti istituzionali è entrato nel merito del suo intervento, dichiarandosi disposto, per quanto di sua competenza, a venire incontro alle richieste provenienti dalle aziende agricole per risolvere le difficoltà legate alla misura 4.1 del PSR Sicilia, che ha provocato non poche difficoltà al mondo produttivo ortofrutticolo.


Da sx.: Giorgio Carpenzano (dirigente dell'ispettorato agrario di Ragusa), Carmelo Calabrese (responsabile produzione e assistenza tecnica agronomica OP Fonteverde), Francesco Celestre (presidente dell'Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Ragusa).


La giornata, organizzata per l'attribuzione dei crediti formativi professionali agli agronomi ragusani, è stata ospitata presso l'OP Fonteverde di Ispica, in provincia di Ragusa: una delle più grandi realtà produttive e commerciali della Sicilia. A fare gli onori di casa è stato Carmelo Calabrese, responsabile produzione e assistenza tecnica agronomica alla OP, nonché amministratore unico del socio più rappresentativo della OP, l'Associazione Fonte Verde, che ha relazionato sull'organizzazione: dalla costituzione, avvenuta nel 2005 con 6 aziende socie, ad oggi, in cui ne conta 12 compresa una cooperativa, per un totale di 16 produttori.


Sopra: settanta gli agronomi presenti alla giornata formativa

"L'OP Fonteverde è nata per meglio organizzare la produzione e la commercializzazione dei nostri prodotti - ha detto Calabrese - La carota di Ispica IGP è la più importante delle nostre coltivazioni, assieme a meloni, zucchine, peperoni e pomodori. Vi sono poi una cinquantina di ettari coltivati a frutta, fra cui spicca l'uva da tavola".


Sopra: visita guidata nel magazzino della OP Fonteverde. In camice verde, Tiziana Calabrese, responsabile linee di lavorazione e controllo qualità.


In linea con i temi del giorno, Calabrese ha spiegato: "In molti casi, non c'è ancora univocità nella programmazione delle produzioni. Ciò determina una frammentazione anche a livello commerciale. Se, inoltre, molte risorse non arrivano in Sicilia dalla Comunità europea, è perché le aziende non sono aggregate. In Sicilia solo il 25-30% delle aziende sono strutturate in organizzazioni. Ciò è ingiustificabile, alla luce del fatto che anche le aziende più piccole possono far parte delle OP e non vi è nessun motivo ostativo per non aderire, se non quelli legati a una cultura d'impresa retrograda".


Scarico in acqua delle zucchine

"Queste aziende, per diverse ragioni, faticano a usufruire dei Piani di sviluppo rurale - ha proseguito Calabrese - e infatti l'input che oggi voglio dare ai tecnici qui presenti, è quello di diffondere con maggiore incisività l'idea vincente dell'aggregazione, specialmente tra i piccoli imprenditori. Certo vi è qualche incongruenza, come quella emersa nella misura 4.1 che in tal senso appare contraddittoria; ma tale evenienza va annoverata tra le eccezioni nel panorama complessivo delle risorse messe a disposizione. Ed è sempre e comunque preferibile aggregarsi in OP, poiché sono le Organizzazioni attraverso cui valorizzare commercialmente i prodotti ortofrutticoli".


Lavorazione zucchine

"L'OP si estende per il 55% in provincia di Ragusa e per il 45% in provincia di Siracusa - ha spiegato Calabrese - di tutta la nostra produzione, circa il 45% è destinato al centro e Nord Europa. Prima tra le referenze esportate è la nostra carota; al secondo posto per quantità vi è la zucchina, mentre i peperoni sono prevalentemente destinati al mercato italiano. Per lo più destinata all'export è infine l'uva da tavola. Nel tempo ci siamo specializzati anche nella lavorazione della zucchina che, dopo essere stata lavata per mezzo di appositi macchinari, viene asciugata con un getto d'aria, calibrata con un sistema ottico, smistata per dimensione e infine opportunamente confezionata".


Lavorazione peperone

La linea di lavorazione fornisce l'intera tracciabilità per lotto e per lavorazione e termina con la pallettizzazione (vedi foto sotto) per il trasporto. Stessa modalità di trattamento avviene per il peperone che, oltre a essere sottoposto al lavaggio, viene spazzolato prima di essere avviato alla successiva lavorazione con l'impacchettamento finale.



"La maggior parte delle nostre attrezzature sono state acquisite con finanziamenti europei - ha continuato Calabrese - questo dimostra la grande importanza di aggregarsi in strutture idonee a intercettare ogni mezzo utile che favorisca la crescita della buona impresa".


L'OP Fonteverde dispone di celle a temperatura controllata, per un totale di 7300 metri cubi di capacità, nei diversi magazzini.

Al termine del lungo ed esaustivo intervento di Calabrese, il presidente degli agronomi ragusani, Francesco Celestre, ha sottolineato che l'Ordine degli Agronomi di Ragusa ha in programma di organizzare corsi di formazione rivolti agli iscritti, incentrati proprio sulle OP e il loro funzionamento, oltre che sulla progettazione europea. Celestre ha continuato mettendo in evidenza l'opportunità che le OP si aggreghino in mega organizzazioni come quelle che operano in Spagna che riescono a fare lobby curando i loro interessi presso l'UE.

Infatti si tratta di organizzazioni che esprimono un forte potere economico, a tal punto da potersi permettere uffici di rappresentanza a Bruxelles, dove influenzano i rappresentanti politici, ponendo in evidenza le necessità del mondo produttivo spagnolo al Legislatore europeo.

La giornata è poi proseguita con alcune visite tecniche presso le coltivazioni della Fonteverde, sia in pieno campo - come quello della carota novella di Ispica IGP - sia in colture coperte, come lo zucchino sotto tunnel e il peperone in serra.


Sopra: carota novella di Ispica (RG) Igp

"E' stata una giornata proficua, all'insegna della formazione, per i nostri professionisti che si trovano a operare in un sistema agricolo tra i più complessi in Europa - ha concluso a margine dei lavori il presidente Celestre - Oggi abbiamo posto, nell'ottica di una rivitalizzazione interna all'ordine, una pietra miliare. I nostri propositi vertono su futuri appuntamenti che saranno sempre più qualificati e qualificanti, nell'interesse dell'agricoltura locale e siciliana tutta".