Questione glifosate: a colloquio con Fausto Faggioli, pioniere del biologico
Lo sostiene Fausto Faggioli di Federbio, pioniere del settore, di quelli che quando consegnava in cooperativa ortofrutta biologica (35 anni fa si chiamava naturale), tutti lo deridevano. "La proroga per il glifosate di due giorni fa (cfr. FreshPlaza del 28/11/2017) - dice Faggioli - è anacronistica. Il futuro è un altro. Occorre impulso alla ricerca perché gli agricoltori abbiano in mano strumenti e mezzi tecnici innovativi e più rispettosi dell'ambiente".
Faggioli è sempre proiettato al futuro. Quando lo abbiamo interpellato, era di ritorno da un incontro su un programma di ricerca Enea-Cnr sulla qualità del territorio. "Ormai è riduttivo certificare il prodotto. Il consumatore non percepisce la qualità in tal senso. Il futuro sta nella certificazione dell'area. Grazie alla geolocalizzazione, è possibile vedere sul proprio telefono il metro quadrato su cui è coltivato quello che si sta per mettere nel carrello della spesa. E' una grande opportunità da non lasciarsi sfuggire".
Le catene della Gdo appongono la propria marca privata su frutta e verdura, dicendo che garantiscono loro per la qualità del prodotto. Però, a quel punto, per il consumatore è molto difficile capire se quella nettarina certificata dalla Gdo provenga dalla Basilicata, dalla Tunisia o da Verona. Secondo Faggioli, perciò, occorre andare a certificare l'area di produzione e, in questa ottica, il glifosate o altri principi chimici così discussi, non devono trovare spazio.
"Io non sono assolutamente un talebano su questi temi - conclude Faggioli - e so benissimo che tanti agricoltori non bio, ma che seguono il metodo della lotta integrata, lavorano molto bene. Ma credo che il mondo, specie quello del consumo, stia andando verso un'altra direzione e non si può non tenerne conto".
Nel frattempo, la Commissione UE formalizzerà il 12 dicembre il rinnovo di autorizzazione per cinque anni dell'erbicida glifosato e, contestualmente, risponderà all'iniziativa europea dei cittadini organizzata dalla coalizione "Stop Glifosato". Lo ha detto la portavoce dell'esecutivo comunitario Mina Andreeva rispondendo alle domande dei giornalisti. L'iniziativa dei cittadini chiede il divieto della sostanza e la revisione della procedura di autorizzazione dei pesticidi nell'UE.
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