Coldiretti: mancano 60 miliardi di metri cubi di acqua
Non solo disagi e danni, l'arrivo della pioggia e della neve è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità e ripristinare le scorte idriche nei terreni, nelle montagne, negli invasi, nei laghi e nei fiumi a secco. Le precipitazioni però – sottolinea la Coldiretti – per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento, mentre gli acquazzoni aggravano i danni provocati dagli allagamenti con frane e smottamenti.
Il repentino abbassamento della colonna di mercurio e i violenti temporali confermano i cambiamenti climatici in atto che in Italia – continua la Coldiretti – si manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi anche con il rapido passaggio dalla siccità all'alluvione, precipitazioni brevi e violente accompagnate da bombe d'acqua con effetti sulle coltivazioni e sulla stabilità idrogeologica del territorio.
A causa delle frane e delle alluvioni provocate dai cambiamenti climatici l'agricoltura italiana – conclude la Coldiretti – ha perso più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio, tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali.