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Il cargo aereo potrebbe diventare la prossima frontiera dell'ortofrutta siciliana

Il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, è intervenuto, lo scorso 25 ottobre sera, a Comiso (RG), al convegno sul tema 'Cargo: prospettiva di sviluppo'. L'incontro, organizzato dal Comune di Comiso, ha avuto luogo presso l'aeroporto Pio La Torre, alla presenza delle Autorità locali e regionali.



Come è noto, l'aeroporto di Comiso si trova a pochissimi km dall'ortomercato di Vittoria (RG), comprensorio agricolo di spicco, che genera un fatturato di circa 300 milioni di euro annui. La posizione baricentrica dell'aeroporto rispetto alla cosiddetta 'Fascia Trasformata', la zona di produzione ortofrutticola che va da Licata (AG) a Portopalo (SR), ha fatto nascere, naturalmente, l'esigenza di implementare, in futuro, il trasporto cargo aereo.

Basti pensare che, in questo territorio, viene prodotto oltre il 40% del pomodoro da mensa italiano. Alle orticole, poi, bisogna aggiungere le pregiate uve della vicina Mazzarrone (che vantano un mercato mondiale) e i piccoli frutti che negli ultimi anni vengono coltivati con sempre maggiore intensità, proprio nella zona tra Vittoria, Comiso e Acate.



Si tratta di articoli che hanno bisogno di raggiungere destinazioni lontane e che, essendo perishable, necessiterebbero di un trasporto veloce e sicuro, proprio come quello aereo.



Dopo gli interventi di rito, il ministro ha fornito il punto di vista del Governo italiano sul tema del trasporto aereo: "Qui il cargo via aerea può giocare un ruolo fondamentale per i prodotti freschi, non solo per il trasporto in Italia ma anche nel resto del mondo. La funzione cargo può essere svolta dall'aeroporto di Comiso, in un contesto connettivo nazionale del tessuto produttivo complessivo, collegato con l'aeroporto di Malpensa. Quest'ultimo, infatti, rappresenta il nostro hub cargo principale, perché possiede anche tutti i necessari collegamenti internazionali".



"Bisogna verificare bene gli spazi finanziari che abbiamo - ha proseguito il ministro De Vincenti - perché parliamo di un flusso di 5 miliardi di euro complessivi. Si tratta adesso di candidare il progetto per ottenere anche le necessarie risorse comunitarie, regionali e, io aggiungo, anche le risorse private, perché abbiamo bisogno di operatori della logistica che investano sulle strutture necessarie all'interno dell'aeroporto (catena del freddo, piattaforme etc. - ndr). Il cargo aereo ha bisogno di una serie di strutture necessarie affinché i prodotti agroalimentari, e specialmente quelli freschi, arrivino nelle migliori condizioni sui mercati di destinazione".

La serata si è conclusa con un certo ottimismo, che adesso deve però essere tradotto in fatti concreti. I tempi non saranno di certo brevi e l'auspicio è che le 'italiche abitudini' non prendano il sopravvento. I mercati, sempre più dinamici ed esigenti, richiedono non di rado merce di qualità, che sono disposti a pagare molto bene. Ritardare l'attivazione del trasporto cargo per via aerea in questo importante lembo di Sicilia, vorrebbe dire perdere molte occasioni.