Le fragole italiane ancora presenti sul mercato, grazie alla produzione di montagna
Mattia Brutti, tecnico della Ceradini Group e responsabile dell'impianto, conferma che "la qualità è stata ottima. Abbiamo dovuto penare un po' solo nel mese di luglio, quando ci sono state temperature elevate. Ma poi tutto è filato per il meglio. Anche in ottobre, grazie alle forti escursioni termiche, stiamo registrando ottime rese, qualità eccezionale, polpa soda e alto °Brix".
La preoccupazione relativa a Drosophila suzukii è stata presto fugata grazie a una precisa strategia messa in campo, laboriosa ma efficace, quanto biologica. In pratica tutto l'impianto è stato circondato di trappole. Sono più di tremila poste a un metro l'una dall'altra. Ogni trappola contiene una melassa con ricetta "segreta", la cui base comunque è aceto di mele. I moscerini vengono attirati, vi cadono e non escono più. Una volta la settimana le bottiglie vengono vuotate, ripulite e l'esca rigenerata.
"Contro Drosophila - ribadisce il tecnico - ma in generale per una buona sanità, la regola sta nella massima pulizia. Noi facciamo raccogliere a parte tutto, anche le fragole di scarto che poi vengono eliminate. L'impianto deve essere sempre pulito da residui, per evitare inneschi di malattie o proliferazione di insetti. Grazie a questi accorgimenti riusciamo a ridurre i trattamenti a livelli bassissimi".
Il mercato ha soddisfatto la Ceradini Group. I prezzi sono stati sempre buoni, a parte una parentesi più bassa in agosto. Poi in settembre sono risaliti. Il prodotto italiano è considerato il migliore nella categoria per tutte le garanzie che riesce a offrire: certificazioni, filiera controllata e la correttezza che da sempre, su tutti i fronti, caratterizza i marchi della Ceradini Group.
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