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Valle dell'Ofanto (Puglia): la filiera Sannino avvia la produzione del cotogno bio

La valle dell'Ofanto, nei territori di Canosa di Puglia e Barletta, ha sempre fatto parte di uno dei distretti più importanti per la frutticoltura pugliese. Nel corso degli anni la frutticoltura dell'Ofanto ha vissuto fortune alterne, ma nell'ultimo decennio ha definitivamente trovato una sua precisa collocazione, allargandosi anche alle limitrofe aree lucane di Lavello.


Carlo Sannino, fondatore della filiera Fratelli Sannino

Tra gli attori di questo rilancio vi è la famiglia Sannino di Pollena Trocchia, storici operatori commerciali nel campo delle albicocche vesuviane, che opera in zona da quasi un trentennio e che ha saputo programmare, sviluppare e consolidare una frutticoltura specializzata per la trasformazione industriale.

Tale specializzazione, con l'accurata scelta delle varietà da impiantare e la vocazionalità delle aree da coltivare, con categorie di prodotto "a lotta integrata", "residuo zero" e "biologico", ha saputo attrarre l'attenzione dei maggiori gruppi agroindustriali italiani e stranieri che si occupano di trasformazione. E' doveroso sottolineare il fatto che si tratta di una filiera specifica per la frutta da industria e che non si avvale degli scarti di lavorazione del mercato fresco.



Alla filiera Fratelli Sannino conferiscono frutticoltori che producono su oltre 600 ettari così suddivisi: 200 ettari di albicocco (di cui 50 in Bio), 270 di percoco (di cui 60 in Bio), 10 di susino, 15 di pero, 15 di ciliegio, 60 di melo, 10 di noce e 30 di vite da vino biologica.

Alle consolidate produzioni di albicocco (con le varietà Baracca, Boccuccia, Cafona, Pellecchiella Pisana Portici e Vitillo), percoco (con la serie Baby Gold, Federica, Romea, Tirrenia e Villa Ada) e mele (Royal Gala, Golden Delicious ed Imperatore Dallago), già da quest'anno hanno iniziato a produrre i primi impianti di ciliegio (varietà Blaze Star, Black Star, Grace Star, Lala Star e Samba), di susino europeo (Stanley) e di pero (William e Conference).



Tutte le produzioni sono realizzate nel rispetto dei disciplinari di produzione integrata e secondo le norme eco-sostenibili per la difesa fitosanitaria di Puglia e Basilicata, adottando talora criteri più restrittivi.

La novità 2017 riguarda la produzione dei prime cotogni biologici (melo e pero cotogno) provenienti da impianti che si estendono per 20 ettari e che completano ed arricchiscono la gamma dell'offerta di frutta di qualità prodotta in maniera specifica per l'industria di trasformazione.



Il cotogno è una specie tradizionalmente presente nell'Italia meridionale ma non solo e costituisce una eredità della dominazione spagnola così come nei paesi dell'America Latina. Il suo utilizzo sta vivendo un nuovo interesse anche a motivo delle proprietà benefiche dei suoi frutti.

La tracciabilità del prodotto è assicurata fin dal momento della raccolta in campo con l'etichettatura dei bins in relazione a tipologia e destinazione del prodotto, continuando nella fase di condizionamento e trasporto.



Il centro di stoccaggio dispone di celle per la prima conservazione del prodotto con una capacità di 1500 m3 e di due piattaforme di carico.

L'assistenza tecnica è assicurata da Agrimeca Grape and Fruit Consulting che, oltre alle visite tecniche di routine settimanali condotte da tecnici specializzati, per precisa volontà del gruppo Sannino promuove anche incontri di qualificazione e formazione per assicurare un aggiornamento continuo ai già provetti frutticoltori conferenti.



A seguito delle esigenze e prescrizioni tecniche della clientela, che vanta gruppi che trasformano la frutta in marmellate, puree, succhi, cubetti, mezzene, alimenti per l'infanzia, ecc. ogni anno vengono editi delle guide tecniche arricchite da tavole iconografiche e tabelle riassuntive dei prodotti ammessi e delle metodologie d'uso.

La filiera Sannino, per come è strutturata ed organizzata, rappresenta un esempio positivo di integrazione tra territorio, frutticoltori e mondo della trasformazione e assicura elevati standard qualitativi e totale garanzia sulla tracciabilità delle produzioni, oltre ad una redditività assicurata ai frutticoltori della Valle dell'Ofanto.
Data di pubblicazione: