Ottavo Simposio Uva da Tavola: confronto sui prodotti freschi e sull'internazionalizzazione
L'evento organizzato dalle Università di Torino (Prof. Vittorio Novello), Foggia (Prof.ssa Laura De Palma) e Palermo (Prof. Rosario Di Lorenzo) ha registrato oltre 300 partecipanti, 250 dei quali provenienti da 20 Paesi di entrambi gli emisferi. Nel corso della tappa pugliese, i convegnisti hanno avuto modo di conoscere le realtà scientifiche, produttive e commerciali che gravitano attorno all'uva da tavola in un tour di quattro giorni, diviso tra a Foggia e Bari, conclusosi nel capoluogo della Regione con una tavola rotonda dal tema: 'Uva da tavola e prodotti freschi alla sfida dell'internazionalizzazione'.
A introdurre i lavori è stato Luca Lanini, docente di logistica Supply Chain Management presso l'Università Cattolica di Piacenza, che ha fornito ricchi spunti di riflessione al qualificato parterre internazionale.
Da sx. Luca Lanini (Univ. di Piacenza), Diego Begalli (Verona Mercati), Federico Passarelli (CSO), Marcello Gentile (ICE), Massimiliano Delcore (Pignataro), Marco Adorni (Savino Del Bene), Barbara Giusti (Sealed Air).
"Circa 200 milioni di tonnellate di prodotti perishable vengono movimentate in tutto il mondo - ha detto Lanini - la metà dei quali viaggia in container reefer via mare".
Nel contesto della logistica, l'Italia riveste un ruolo importante, in quanto maggiore produttore di uva da tavola in Europa, con oltre 2 milioni di tonnellate, di cui quasi la metà viene esportata in tutto il mondo.
"Le previsioni degli analisti mondiali - ha aggiunto Lanini - ci dicono che i container reefer saranno impiegati in maniera sempre più massiva e in trasporti intermodali, dove un ruolo cruciale sarà rivestito dal trasporto su rotaia".
La previsione di una sempre maggiore apertura dei mercati asiatici, portano gli esperti a definire la tratta che dall'Europa porta alla Cina su ferrovia come "la nuova via della seta".
E' previsto inoltre, nel giro di alcuni anni, un risparmio di cinque giorni su queste distanze, che verosimilmente rivoluzionerà le dinamiche del mercato come fin qui è stato conosciuto.
La parola è poi passata a Marco Adorni della Savino del Bene, una tra le più grandi compagnie di spedizioni al mondo e la più grande in Italia, specializzata nel trasporto intermodale, con particolare attenzione ai container reefer. Il manager ha spiegato, tra le altre, l'importanza del trattamento pre-cooling per un corretto trasporto delle merci deperibili.
Interessante anche l'intervento di Federico Passarello dell'ufficio progettazione e legislazione del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli.
"L'Italia, con 970mila tonnellate, è leader nella produzione di uva da tavola - ha detto Passarello - che vede quattro macro-aree di destinazione. Al primo posto ci sono gli Stati UE, poi quelli europei extra UE, a seguire il Medio Oriente e infine Paesi nel resto del mondo".
Passarello ha posto l'accento sulle barriere fitosanitarie che alcuni Paesi hanno alzato. Emblematico il caso dell'Indonesia, che esige una serie di esami di laboratorio supplementari eseguiti esclusivamente da strutture riconosciute dal quel Paese. Vi sono poi mercati come Messico e Cina, con i quali non si hanno rapporti di reciprocità commerciali, pur essendo questi grandi importatori.
"Attualmente le dinamiche del mercato internazionale dell'ortofrutta - ha proseguito Passarello - vedono un contesto nel quale l'UE permette l'ingresso di tutta la merce non espressamente vietata, a differenza di certi Stati terzi che vietano tutto ciò che non è espressamente permesso". Ne consegue uno squilibrio che non favorisce i Paesi produttori come l'Italia.
A fare il punto sui nuovi trend internazionali nei consumi dell'ortofrutta è stato Marcello Gentile dell'ICE - Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane.
"La geolocalizzazione della classe definita spendente - ha detto Gentile - si sta spostando dall'Europa, verso Stati extra Europei... un fenomeno che fino a 20 anni fa era del tutto impensabile."
"Il consumatore del futuro sarà molto consapevole - ha continuato Gentile - e vorrà essere aiutato dalla tecnologia, che gli permetterà di valutare, già dalla confezione, ogni aspetto del prodotto da comprare. Prime tra tutte, le informazioni sulla salubrità".
Sul lato sx della slide dell'ICE si legge come le tendenze salutistiche stiano imponendo un consumo di frutta ipocalorica. Si pensa già a un'uva "diet".
Significativi anche gli altri interventi della mattinata, che hanno spaziato dalla modernità del Mercato di Verona al trasporto su gommato (Associzione ANITA), alle più avanzate tecnologie nel packaging utilizzate dalla Sealed Air, per finire con una tra le più rappresentative realtà produttive locali come l'azienda Pignataro nel contesto del Grape& Grape Group.
Ultimo degli interventi programmati quello di Giacomo Suglia, presidente APEO (Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli), che ha auspicato "l'implementazione a Bari di una piattaforma di interscambi scientifici e istituzionali, ma anche politici, tesi alla risoluzione dei problemi legati al commercio e soprattutto al trasporto che fin qui risulta penalizzante per quanto attiene ferrovie e trasporto aereo".
Il simposio, al termine dei lavori, con l'intera delegazione internazionale si è spostato a Palermo, per percorre le tappe siciliane (tra ricerca scientifica e attività produttive dell'uva da tavola), partendo dall'Università di Palermo per finire nei due epicentri produttivi dell'uva da tavola isolana di Mazzarrone (CT) e Canicattì (AG).
Tra le aziende toccate dal simposio in Puglia (tutte comunque estremamente rappresentative), vi sono la Serroplast e la Fra.Va. Srl, entrambe di Rutigliano (BA). Mentre la prima si occupa della produzione e commercializzazione di reti, teli e accessori per la copertura di vigneti, la seconda è specializzata nella produzione e commercializzazione di uva da tavola e ciliegie. Durante la visita di quest'ultima impresa, Vito Valenzano, General Manager di Fra.Va. ha illustrato le principali innovazioni aziendali: cover crops, sistema di allevamento a Y, monitoraggio della soluzione circolante, oltre all'utilizzo della tecnologia a microonde in post-raccolta per una conservazione senza solfiti e all'impiego.