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Il Nac di Parma sequestra 27 tonnellate di prodotti ortofrutticoli senza tracciabilita'

Il Nucleo Antifrodi Carabinieri (Nac) di Parma ha sequestrato 27 tonnellate di prodotti ortofrutticoli - nelle province di Parma e Modena - che non riportavano indicazioni sulla provenienza e risultavano quindi potenzialmente pericolosi per la salute. Cinque le persone denunciate alle procure per frode in commercio, mentre un'altra ventina ha ricevuto sanzioni amministrative di 1.500 euro.

Tra gli illeciti, i carabinieri hanno rilevato etichette con informazioni non veritiere, prodotti venduti come IGP ma che in realtà non lo erano e frutta esotica che era indicata come prodotta in Italia. E c'era anche chi evocava prodotti a denominazione, vendendo invece ortofrutta comune.

Il Nac di Parma - che opera su 8 regioni del Nord ed è al comando del tenente colonnello Costantino Meloni - ha controllato numerosi negozi in collaborazione con i reparti dell'Arma territoriale. Nel mirino, la tracciabilità, che riguarda soprattutto l'etichettatura, e la rintracciabilità, che definisce l'origine dei prodotti. Su alcune etichette i militari del Nac non hanno trovato il Paese di origine, oppure il luogo di produzione o confezionamento e altre indicazioni obbligatorie. Sul versante della tracciabilità, invece, gli investigatori dei carabinieri hanno scoperto che in alcuni casi, dalla documentazione necessaria, non si era in grado di risalire all'origine della frutta e verdura.

L'attività del Nac di Parma, nel corso dell'anno, ha portato nel solo comparto ortofrutticolo al sequestro di 44 tonnellate di prodotti. Già diverse aziende e negozi del modenese erano stati interessati da controlli e sanzioni negli ultimi mesi. Le verifiche continueranno per garantire la tutela dei consumatori e degli operatori corretti del settore e i carabinieri agiranno nel nome del principio di precauzione che ormai governa le direttive nazionali ed europee.


Data di pubblicazione: