Oggi si dovrebbe produrre solo quello che si riesce a vendere
"Fino al 20 agosto, le patate del Fucino, di varietà Agata e Colomba, sono risultate discrete in termini di qualità. In settimana dovremmo movimentare anche volumi di varietà Arizona. Il prodotto francese, devo ammetterlo, risulta nettamente superiore: stiamo commercializzando la varietà Agata dell'area sud di Parigi a costi davvero bassi, quest'anno. Pur essendoci richiesta di prodotto nazionale nelle catene che riforniamo, il prodotto francese rispecchia maggiormente gli standard qualitativi richiesti. Da fine novembre proporremo solo patate francesi fino all'inizio della campagna delle nostre novelle. Dal Fucino arrivano inoltre cipolle".
Il responsabile spiega che quest'anno nel sud della Francia si è registrata una sovrapproduzione, "per cui i Francesi hanno a disposizione molta merce, in parte immagazzinata nelle celle. I restanti quantitativi vanno via ai prezzi più disparati".
"A livello commerciale, le vendite sono nella norma. Niente di eccezionale per le quantità - sottolinea Tonino - nonostante, per via dei prezzi molto bassi, i consumi di patate siano aumentati. Oggi, per esempio, il consumatore riesce ad acquistare 3 kg di prodotto a 1,19 euro al supermercato e con 3 kg di prodotto si sfama una famiglia intera".
Stagione orticole
"Piantiamo a inizio settembre per raccolta a fine ottobre/metà novembre: finocchi, sedani, lattughe iceberg e romana, cavolfiori verdi e bianchi. Puntiamo ad avere una buona forza contrattuale con i nostri clienti. Maggiore è la gamma di prodotti offerta e più i supermercati ti tengono in considerazione".
"Al momento le verdure di buona qualità e diverse origini registrano prezzi molto alti. Se si registrasse mancanza di prodotto invernale non sarebbe del tutto un male. Oggi si dovrebbe produrre solo quello che si riesce a vendere. Invece nel nostro areale, ad esempio, ci sono molti produttori che piantano verdure in gran quantità senza sapere a chi vendere; poi raccolgono e mandano tutto sui mercati. Al calcolo dei ricavi non ritornano nemmeno i costi della cassetta!".
Tonino dichiara che quest'anno si registra, comunque, un 20% in meno di areali destinati a verdure per la scelta di piantare limoni. "Il limone è un articolo che in questi anni sta dando grandissime soddisfazioni, con prezzi alle stelle".