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Sudafrica: in arrivo i primi kiwi di varieta' Soreli coltivati a livello locale

Come già ufficialmente preannunciato (cfr. FreshPlaza del 11/09/2017), le prime partite di kiwi a polpa gialla di varietà Soreli cominceranno presto ad arrivare dai campi sperimentali di tutto il Sudafrica. Al momento la grande maggioranza dei kiwi consumati nel Paese viene importata dalla Nuova Zelanda e dall'Europa (Italia, Francia e Grecia).

La Variety Innovation (VI) è soddisfatta del progresso fatto nel Paese dal suo agente designato, South Africa Kiwi Pollen.

"Vogliamo che il Sudafrica diventi rinomato per i suoi kiwi, esattamente come lo siamo per le mele e l'uva da tavola. Siamo abbastanza entusiasti dell'opportunità offertaci dalle specie di kiwi Chinensis, che presentano una qualità interna di gran lunga superiore rispetto alle varietà a polpa verde" ha affermato Peter Turner di Variety Innovation, ex BGIP.

La coltivazione di kiwi Soreli in Sudafrica potrebbe colmare la lacuna dell'emisfero settentrionale, quando i kiwi neozelandesi non sono ancora disponibili. "Se si osservano le latitudini dell'emisfero meridionale, sia il Cile, che possiede circa 10.000 ettari di coltivazioni di kiwi, sia la Nuova Zelanda, che ne possiede 12.000 ettari, si trovano molto più a sud del Sudafrica. Noi abbiamo pertanto la possibilità di sfruttare più ore di sole, e, di conseguenza, di produrre un frutto decisamente più dolce. Questo, insieme al fatto che i tempi di trasporto verso i mercati tradizionali sono notevolmente inferiori, fa sì che la nostra posizione sia ancora più vantaggiosa".

Il Sudafrica inizierebbe il raccolto dei kiwi Soreli tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, per commercializzarli a livello locale, in Africa, così come in Europa e Medio Oriente, dove i primi volumi di Soreli provenienti dal Cile (che rispetto al Sud Africa è due anni avanti nella commercializzazione dei kiwi) hanno ricevuto un'ottima accoglienza. La conservabilità di questa varietà è quasi la metà di quella della varietà Hayward. Soreli è stata selezionata dall'Università di Udine, in Italia (cfr. FreshPlaza del 13/10/2008).



Si pianifica di istituire un club di produttori per la cultivar. "Stiamo tentando di unire i volumi sotto un unico marchio, e, a tal proposito, stiamo portando avanti trattative con i produttori autorizzati per finalizzare i dettagli - ha spiegato Turner - Al momento il gruppo è composto da 22 produttori autorizzati, dei quali non tutti hanno già piantato la cultivar". Il materiale vegetale proviene da vivai autorizzati che operano nelle province di Mpumalanga, KwaZulu-Natal e Capo Occidentale.

La cultivar è in fase di sperimentazione in tutto il Paese, in microclimi adatti alla varietà, la quale sembrerebbe richiedere temperature molto basse rispetto alle altre della gamma Actinidia chinensis. "Non tutte le regioni stanno dimostrando di essere promettenti allo stesso modo - ha ammesso Turner - poiché alcune aree marginali necessitano di refrigerazione e protezione dalle gelate. Ma tali valutazioni, effettuate su varietà gialle e verdi, si stanno dimostrando molto preziose".

"La nostra filosofia è che un produttore dovrebbe seriamente valutare una varietà prima ancora di investirci. Noi abbiamo accordi con alcuni dei nostri produttori e ci piacerebbe premiare i loro sforzi".



Mpumalanga Kiwi Orchards
Un'altra freccia all'arco dell'azienda è il Mpumalanga Kiwi Orchards. Questo interessante progetto riguarda il recupero di frutteti di kiwi a Boschfontein, fuori Lydenburg, nella provincia di Mpumalanga, caduti in rovina dopo essere stati acquistati da una impresa mineraria. Per un insolito sviluppo degli eventi, il terreno non è più interessante dal punto di vista dell'estrazione mineraria, ed è tornato ad avere una funzione agricola, grazie anche alla collaborazione della Bakoni Ba Phetla community.

"Pensiamo che il Mpumalanga Kiwi Orchards sia una eccellente opportunità di creare posti di lavoro per gli uomini e, soprattutto, per le donne, con l'obiettivo di raccogliere e confezionare polline in un'area in cui c'è molta disoccupazione e molte aziende sono dedicate all'allevamento estensivo di bovini. Le donne in particolare sono più attente ai dettagli, e molto spesso sono coloro che gestiscono una famiglia. Stiamo inoltre riaprendo la scuola comunitaria locali, che si chiama per l'appunto Kiwi Primary School, e abbiamo istituito una Kiwi Academy. Questo è un importante esempio di territorio tornato ad essere produttivo, dopo lo sfruttamento per l'estrazione mineraria".

Produzione di polline
Un'importante iniziativa del Mpumalanga Kiwi Orchards è la produzione di polline, dal momento che la produzione intensiva di kiwi richiede un'impollinazione artificiale per integrare quella che avviene grazie alle api. Qui si raccoglie il polline proveniente da cultivar come Chieftain e Tomuri, utilizzato per l'impollinazione della cultivar Hayward, poi congelata ed esportata a mercati europei e del Medio Oriente. "Il nostro obiettivo a lungo termine è quello di fornire polline per le femmine delle specie A. deliciosa (verde) e A. chinensis (giallo). La nostra iniziativa di esportare polline ha già riscontrato buoni risultati".



"Faremo investimenti ancora maggiori in futuro sulle piantagioni di kiwi, e la nostra aspirazione è quella di diventare un esportatore netto di kiwi, cui è legata l'opportunità di diventare partner della BEE (Black Economic Empowerment)".

La BGIP b.v. è stata recentemente ribattezzata con il nome di Variety Innovation B.V. VI (UE).

Per maggiori informazioni:
Peter Turner
Variety Innovation (EU)

Tel: +27 82 894 5938
Email: peter@sorelikiwi.com

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: