In costante crescita l'export di fichi dal Sudafrica
E' molto complicato esportare questo frutto, poiché va a male facilmente: bisogna raccoglierlo nel momento ottimale (per le esportazioni, quando ha un grado di maturazione dell'85-90%), e richiede una catena del freddo particolarmente sicura, senza oscillazioni di temperatura, come accade invece spesso nei mercati dei prodotti ortofrutticoli, quando vengono temporaneamente rimossi dai depositi refrigerati per essere sistemati sul piano di esposizione e viceversa.
L'azienda sudafricana di export che sta spedendo i maggiori quantitativi di fichi è la Star South, che l'anno scorso ha esportato 450 tonnellate di prodotto (60% verso il Regno Unito, e il resto verso Unione Europea, Canada, Medio ed Estremo Oriente).
Secondo Danel van Deventer, responsabile della Logistica per la Star South, l'anno scorso hanno venduto altre 100 tonnellate sul mercato locale, e 10 tonnellate all'industria di trasformazione, per la produzione di confetture di fichi (molto popolari in Sudafrica) e di fichi secchi. Gran parte del prodotto viene venduto dalle bancarelle a bordo strada, e nei mercati degli agricoltori stessi nella provincia del Capo Occidentale: sono dunque sconosciuti i quantitativi consumati localmente.
La resa produttiva media è di 3-4 tonnellate per ettaro nel Capo Occidentale come nella provincia del nord-ovest.
La nascita stessa dell'industria sudafricana dei fichi è ampiamente da iscriversi a Keith Wilson. Egli ha visitato la Turchia per esaminare la loro produzione di fichi, ma per loro l'export del materiale di moltiplicazione era proibito.
Si è poi recato nella Francia sudorientale, per visitare il famoso vivaio di fichi di Pierre Baud, da cui ha acquistato tutte le varietà che fanno ora parte dell'industria sudafricana: il piccolo Ronde de Bordeaux e il Bourjassotte Noire, conosciuto in Sudafrica con il nome Evita o Parisian.
Cultivar come Tangier, Deanna e King vengono piantati in misura minore, integrati da varietà più antiche come la Old Cape White e l'Adams, solo in funzione del mercato locale in quanto sono troppo morbide per essere esportate, e la White Genoa e la Kadota con l'obiettivo di ricavarne confetture.
I frutti più piccoli, come il Ronde de Bordeaux (20 grammi, anche chiamato "baby-fico") richiedono una maggiore manodopera per essere raccolti, il che influenza i costi produttivi. Wilson ritiene che coltivarli in un Paese in cui la manodopera costa meno, ad esempio l'Etiopia, li porrebbe in una posizione economicamente sostenibile. Sono al momento in fase di test impianti da 4 ettari in Etiopia e 5 in Egitto
La dimensione del frutto è un ostacolo
La principale sfida per gli agricoltori sudafricani è la dimensione dei fichi. Hanro Knoetzen, dell'azienda Eikenhof situata a Porterville, Western Cape, concorda sul fatto che i venti tendono ad asciugare i frutti e ridurne le dimensioni.
Porterville è uno dei fulcri di produzione sudafricana di fichi. Knoetzen accenna anche al fatto che la qualità dei frutti sembra migliorare con un clima più nebbioso. La sua opinione è che si potrebbero ottenere frutti con un peso medio di 50 grammi, con guadagni nettamente maggiori. Considerate le condizioni climatiche in Sudafrica, più simile al Nord Africa ma con una minore umidità atmosferica rispetto alle regioni mediterranee, gli agricoltori ottengono le stesse cultivar, ma con dimensioni minori rispetto alle controparti europee.
Il fico più commerciale è il Bursa black, proveniente dalla Turchia, tipico della città di Bursa e la cui coltivazione è limitata alla sua regione d'origine. Koos Lötter, professore in pensione di scienze orticole della Università di Stellenbosch, è dell'opinione che la varietà Bourjassotte Noire sia comunque il migliore fico nero disponibile per i coltivatori sudafricani.
Le dimensioni dei frutti possono migliorare diradando gli alberi a dicembre, ma in quel periodo alcuni agricoltori stanno già iniziando il raccolto del Ronde de Bordeaux, e preferiscono quindi dedicare la manodopera al raccolto piuttosto che alla potatura.
Mercati
Il Regno Unito è il mercato tradizionale per le esportazioni del Sudafrica, e il feedback ricevuto da parte dei commercianti inglesi è che i fichi siano una delle poche merci ancora in crescita sui mercati britannici, soprattutto per il loro essere così versatili nelle ricette dolci come in quelle salate. Van Denveter, della Star South, conferma l'aumento dei quantitativi esportati verso tutti i mercati.
Comunque non tutti gli agricoltori sono così entusiasti del mercato inglese da quando la Brexit ne ha indebolito la valuta. Willem van der Merwe, di Dasklip, a Porterville, è molto soddisfatto del rapporto con il dettagliante olandese Albert Heijn. "Ho inviato il 99% del mio Ronde de Bordeaux nei Paesi Bassi, e invierò il resto del raccolto (la varietà Evita) a Gran Bretagna e verso destinazioni orientali". Knoetzen concorda sul fatto che i prezzi per i fichi in Inghilterra siano inferiori rispetto al solito. Lui immette circa il 70% del suo raccolto sul mercato locale attraverso Freshmark (Checkers) e Woolworths.
"Poiché la resa produttiva e la maturazione dei nostri alberi sta aumentando, avremo bisogno di nuovi mercati in futuro" dice Valerian van der Byl, della Fairfield Farm, fuori Napier. "Credo che il Regno Unito rimarrà un mercato forte per, noi, ma si sta verificando un incremento nel potere d'acquisto anche nell'Estremo Oriente. Stiamo anche tentando di sviluppare il mercato locale. Una divisione cinquanta-cinquanta tra esportazioni e mercati locali sarebbe l'ideale".
Secondo Jan Eksteen, della Uitkijk Farm a Paarl, la quale ospita un festival annuale del fico all'inizio di aprile, c'è una netta crescita nella domanda di fichi, guidata dalla forte industria della ristorazione e alberghiera del Capo Occidentale.
I fichi, come le ciliegie e i mirtilli, vengono coltivati anche in questo periodo nella provincia del Nord-ovest. Stef Papendorf, della Hillcrest Boerdery, ha iniziato 8 anni fa con una coltivazione di 8 ettari della varietà Adams per il mercato locale. Ha, inoltre, riconosciuto il potenziale commerciale dell'industria sudafricana per le esportazioni di fichi: "Ho piantato 1400 alberi di Deanna, e pianifichiamo di espanderci con altri 1500 alberi di Evita per l'export".
Per maggiori informazioni:
Danel van Deventer
Star South
Tel: +27 21 864 3655
http://www.starsouth.co.za/
Keith Wilson
Tel: +27 82 416 9409
Email: [email protected]
Jan Eksteen
Uitkijk Farm
Tel: +27 82 324 8372
http://xtnfamily.co.za/
Stef Papendorf
Hillcrest Boerdery
Tel: +27 14 523 5100
Email: [email protected]
Willem van der Merwe
Dasklip Boerdery
Tel: +27 83 232 5131
Email: [email protected]