Fabio Manara, presidente di Compag, l'organismo che raggruppa i rivenditori italiani di agrofarmaci, così riassume il suo intervento tenutosi durante il convegno di giovedì 1 dicembre a Cassino, sul tema Norme per l'utilizzo degli agrofarmaci. Nei giorni precedenti ne era stato svolto uno analogo a Bologna.

Fabio Manara presidente di Compag, l'associazione dei rivenditori di fitofarmaci.
"La nostra associazione raggruppa i rivenditori – aggiunge Manara – ma in realtà non ci fermiamo al solo commercio. Facciamo anche formazione e abbiamo organizzato pure dei corsi online. La cosa ridicola è che in Italia il corso di formazione per l'autorizzazione all'uso dei fitofarmaci, il cosiddetto patentino, varia da regione a regione. Non c'è uniformità a livello nazionale. Quindi, un abruzzese che abita al confine con le Marche, per assurdo, non può recarsi in provincia di Ascoli a fare il corso. Ma questa è solo una delle distorsioni del nostro sistema, delle complicazioni che abbiamo nel nostro Paese".

Tavola rotonda al convegno Compag.
Un altro fattore penalizzante sta nei costi degli agrofarmaci. "Le industrie – specifica Manara – ci spiegano che a livello italiano la burocrazia cui devono sottostare incide per il 24%, rispetto al 12% della media europea. Per questo nel nostro Paese applicano prezzi più alti. Se poi aggiungiamo che la distribuzione è molto frammentata, con aggravio di costi, si comprendono meglio le ragioni dei prezzi più alti".

Il presidente sottolinea un aspetto che nel mondo ortofrutticolo si conosce bene, ma che i consumatori non sanno e molti politici preferiscono non sapere per cavalcare meglio l'emotività. Stiamo parlando dei residui: L'Italia è la nazione con il maggior numero di controlli e il minor numero di campioni non a norma. "Siamo allo 0,5% dei campioni fuori parametro contro l'1,5% di Francia e Spagna. In Europa, ma direi nel mondo, gli agricoltori italiani sono i migliori sul fronte dell'uso e della sicurezza delle derrate agricole. Però nessuno lo dice, anzi, si puntano i riflettori sul caso sporadico di errore, ma non si sottolinea mai i rischi che possono esserci nella frutta e verdura di importazione, specie da certe nazioni".