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Nuovo studio sull'impatto dei futuri accordi commerciali sul settore agricolo UE

La Commissione europea ha presentato ai ministri dell'agricoltura dell'UE le conclusioni di uno studio sugli effetti cumulativi di 12 accordi commerciali futuri sul settore agroalimentare, compresi i risultati specifici relativi ai prezzi alla produzione e ai volumi di produzione di una gamma di prodotti che rappresenta il 30% del valore delle esportazioni dell'UE nel settore.

Lo studio illustra il potenziale di espansione dei prodotti agricoli europei sul mercato mondiale, e allo stesso tempo dimostra quanto sensibili siano determinati settori agricoli. La conoscenza approfondita degli impatti potenziali consentirà alla Commissione di compiere scelte informate durante il processo negoziale.

La valutazione si concentra esclusivamente sugli effetti esplicati dalla liberalizzazione reciproca dei dazi all'importazione tra l'Unione europea e i partner commerciali interessati, senza tenere conto quindi di altre disposizioni che hanno un'incidenza economica (ad esempio, la riduzione delle misure non tariffarie, in particolare le misure sanitarie e fitosanitarie). E' altresì escluso dall'ambito di questa valutazione l'impatto delle misure applicate dall'UE per proteggere i settori vulnerabili nell'ambito degli accordi commerciali, quali il ricorso sistematico a contingenti tariffari limitati.

Commentando lo studio, il vice presidente Jyrki Katainen ha dichiarato: "Il quadro generale è positivo per le esportazioni di prodotti agricoli europei di elevato valore. Lo studio evidenzia aspetti sensibili, tuttavia si concentra su una parte soltanto del settore agricolo e non prende in esame una serie di prodotti agroalimentari che hanno un considerevole potenziale di crescita sul mercato delle esportazioni. Questo compromesso si esprime appieno nella strategia di negoziazione commerciale dell'UE, con la quale cerchiamo di proteggere i nostri settori vulnerabili con misure quali i contingenti tariffari e al tempo stesso di massimizzare i nostri interessi positivi ogniqualvolta possibile".

"La crescita nel settore degli alimenti trasformati, in particolare, ha ricadute positive anche per il settore della produzione primaria. Le esportazioni dell'UE di prodotti agricoli di base sostengono l'occupazione di 1,4 milioni di persone e altri 650mila posti di lavoro nella filiera della trasformazione dipendono anch'essi dalla nostra capacità di esportazione. L'economia europea nel suo complesso trae notevoli vantaggi dagli scambi commerciali, come dimostra il recente accordo di libero scambio siglato con la Corea del Sud".

Per saperne di più: europa.eu
Data di pubblicazione: